Per il basket azzurro, sia a livello di club che a livello di nazionale, l’ultimo decennio è stato tutt’altro che semplice. Se in Serie A, come ci racconta anche Rai News, a farla da padrone sono stati i problemi economici che hanno afflitto la maggior parte dei club storici del nostro campionato, in Nazionale i risultati sono mancati principalmente per l’incapacità dei migliori cestisti azzurri di compiere il definitivo salto di qualità.

È una Serie A ricca di campioni

Il ritorno in Serie A di piazze dal passato glorioso come Bologna e Treviso, in un presente che vede l’affermazione di nuove realtà come la Dinamo Sassari e la Vanoli Cremona, ha permesso al nostro basket di compiere un notevole salto di qualità, sia a livello meramente tecnico che a livello economico. Le maggiori disponibilità finanziarie, oltre a permettere l’arrivo in Italia di giocatori di primo livello, hanno fatto sì che il nostro campionato venisse visto con occhi diversi anche dai migliori allenatori in circolazione e, nel giro di poco tempo, sono giunti dapprima coach Djordjevic a Bologna, sponda Virtus, e, poi, Ettore Messina. L’ex allenatore della Nazionale Maggiore giunge in Italia dopo cinque anni passati in NBA come vice di coach Popovich

e ha già lasciato intendere di aver voglia di vincere sin da subito sia in campionato che in Eurolega, con i nuovi arrivati Sergio Rodríguez e Luis Scola che si candidano a recitare il ruolo di protagonisti. Se è vero che al 7 di ottobre, secondo le scommesse basket, a quota 1,80, l’Olimpia Milano è la favorita assoluta per la vittoria del titolo di Campione d’Italia, è altrettanto vero che le dirette inseguitrici non stanno a guardare e hanno ulteriormente rinforzato il proprio roster, con Venezia campione in carica, la sorprendente Dinamo Sassari e la nuova Virtus Bologna che hanno a propria disposizione tutte le qualità per dare del filo da torcere all’Olimpia.

La Nazionale continua a faticare

Nonostante il presidente della FIP Petrucci continui ad affermare che la nostra pallacanestro gode di ottima salute, i problemi sono sotto gli occhi di tutti. La Serie A, seppur lentamente e faticosamente, sta tornando ai livelli di un tempo, ma la Nazionale continua a deludere e a collezionare fallimenti. Come raccontato da Sky Sport, anche nell’ultimo mondiale giocato in Cina, gli azzurri non hanno saputo alzare il livello del proprio gioco e, dopo le sconfitte contro Spagna e Serbia, inesorabile è giunta l’eliminazione. Sebbene Gallinari, Belinelli e Datome, penalizzati anche da problemi fisici, abbiano ancora una volta parzialmente deluso le aspettative, il vero problema degli azzurri è la scarsa “profondità” della panchina, con Abass, Biliga, Gentile e Tessitori che non hanno saputo aiutare a sufficienza i propri compagni. Ad ogni modo, il futuro sembra sorridere agli azzurri che a breve potranno fare affidamento anche su Nico Mannion, Matteo Spagnolo e Donte DiVincenzo, ragazzi estremamente interessanti che si candidano a ricoprire un ruolo fondamentale nella nazionale dei prossimi anni. Ciononostante, il lavoro da fare è ancora tantissimo e sia a livello CONI che a livello Federale dovranno essere trovate delle soluzioni ai numerosi problemi che da anni affliggono ciclicamente numerose società, sia in Serie A che nelle serie minori. Tra mille difficoltà, la nostra pallacanestro riesce infatti a produrre ancora giocatori di primo livello che, però, dopo aver fatto bene a livello giovanile sia nei rispettivi club che in Nazionale, faticano enormemente a trovare spazio in prima squadra. Ciò avviene principalmente a causa della nostra cultura sportiva che, per ragioni sconosciute, ci porta a “tutelare” eccessivamente le nuove leve. Negli altri Paesi europei, si nota invece una tendenza sempre maggiore ad investire sui giovani che, in

questo modo, velocizzano sensibilmente il proprio processo di crescita, garantendo sia ai club che alle nazionali un continuo e costante ricambio generazionale.

Dopo esserci buttati alla spalle il momento più buio della storia recente del nostro movimento cestistico, la pallacanestro italiana sta lentamente tornando ai livelli di un tempo. Il percorso da fare per arrivare al livello dei top club europei e mondiali è ancora lungo, ma la sensazione è la strada intrapresa sia finalmente quella giusta.