Tremilacentoundici spettatori (300 di Scafati) si accorgono che la partita, stasera, sarà poco più che un allenamento , duretto si, ma tale dal quinto minuto di gioco fino a metà gara (49 punti per Roma con una scioltezza forse mai vista, tranne che nella fatal Rieti).
Poi nella seconda metà gara, ancora meno opposizione da parte dei campani, che indeboliti da un rientrante Goodwin davvero poco incisivo e un Ammannato col fiato corto per cercare di seguire Sims, non creavano pensieri neppure in attacco per via delle polveri bagnate di Thomas o, per dirle meglio, della difesa attenta di Roberto Prandin, l’ uomo che ha insegnato a Roma a difendere .

Finiscono qui i numeri di questa gara, perché la testa va ora all’ ultima gara in casa di Legnano, dove Antony Raffa e soci non hanno nulla da chiedere, mentre gli uomini di coach Bucchi hanno uno zainetto pesantissimo sulle spalle: vietato sbagliare, se si vuole staccare il biglietto per la serie A1 e tornare li dove si manca oramai da 4 lunghissimi campionati.
Campionati di Purgatorio che se ti hanno forgiato e insegnato a soffrire, si scoprirà Sabato Santo contro la Axpo.

“Allenerò la testa dei ragazzi facendoli giocare a palla avvelenata, come fatto nella settimana scorsa per allentare le tensioni, e vista la gara di stasera, devo dire che ha pagato”. Cosi, coach Piero Bucchi in sala stampa.

Virtus Roma – givova scafati 91-64
(29-19; 20-17 ; 24-9 ; 18-19)

Gabriele Marini