Proseguono le discussioni circa la prossima stagione del basket italiano e della Serie A in particolare. A parlarne diffusamente nell’edizione odierna è la Gazzetta dello Sport, che innanzitutto parla del protocollo per la ripresa delle competizioni, pensato dalla Fip e validato dal Ministero dello Sport nella giornata di ieri.

Secondo le indiscrezioni della Rosea, il protocollo preventiva una spesa mensile per ogni club di 10.000 euro, comprensivi di tamponi ogni quattro giorni, di sanificazione dei palazzetti e delle precauzioni necessarie quando si viaggerà in trasferta.

Ancora, le squadre dovranno sottoporsi a test sierologico cinque giorni prima dei tornei di preparazione, ripetendo la procedura anche prima della Supercoppa e del via del campionato. Per quanto riguarda il pubblico, almeno all’inizio si ripartirà ancora a porte chiuse, con non più di 125 persone ammesse, tra delegazioni delle squadre, arbitri e ufficiali di campo, media, operatori sanitari e di sicurezza.

La Gazzetta, quindi, riporta anche le ultime dichiarazioni del Presidente LBA, Umberto Gandini. “Il protocollo è finalmente arrivato ed è sulla falsariga di quello per il calcio; ci auguriamo che venga reso più praticabile con interventi opportuni” – spiega Gandini – “Dico questo poiché il protocollo per il calcio ha avuto costi elevati, che il nostro sport, così come altri, non saremmo in grado di sostenere. Credo sia impensabile mantenere questo regime per tutta la stagione 2020/21“.

Se l’evoluzione del Coronavirus dovesse continuare ad essere questa, e viste le aperture in altri ambiti della vita sociale, auspichiamo un allentamento dei vincoli e dei costi” – prosegue – “Con il Ministro Spadafora stiamo affrontando tutte le tematiche riguardanti la ripartenza. Il credito d’imposta? Ormai siamo in dirittura d’arrivo“.

Netto il pensiero di Gandini su un ipotetico slittamento delle date d’inizio della nuova stagione: “Non esiste, sarebbe un forte segnale di debolezza. Entro fine agosto dobbiamo avere un quadro chiaro della situazione“. “Per quel che riguarda la riapertura al pubblico, abbiamo un comitato tecnico che sta studiando la situazione, al netto delle normative esistenti” – conclude Gandini – “Non capisco perché non si possano estendere ai palazzetti le modalità previste per treni, aerei e teatri. Vogliamo riportare i tifosi alle partite, ma dovremo adattare i palazzetti; ciò comporterà ulteriori costi, su cui auspichiamo un aiuto dello Stato“.