Dopo la partita persa contro la Fiat Torino, coach Paolo Moretti ha analizzato le chiavi della sconfitta anche se non ha niente da recriminare sulla volontà dei suoi giocatori. Il coach di Pistoia crede alla salvezza e proverà fino alla fine a centrare quest’obiettivo con i suoi giocatori.

“E’ stata una partita molto equilibrata decisa da una decina di episodi sui quali c’è oggettivamente poco da recriminare. Penso ai rimbalzi finiti nelle mani dei tuoi avversari, o a una tripla presa in faccia, dopo che i tuoi giocatori hanno lottato arrivando a un passo dal recuperare la palla… Negli ultimi cinque minuti questi episodi sono stati diversi e purtroppo sono andati tutti in un’unica direzione. Peccato, perché la partita è stata, com’era prevedibile, tirata, anche se abbiamo sofferto all’inizio tantissimo la loro fisicità e il loro atletismo e questo ci ha costretto a rinunciare all’arma dei quattro piccoli, anche perché senza Mesicek le nostre rotazioni erano più limitate.

Nel quarto periodo sono emersi i vizi del nostro attacco, ma secondo me  siamo andati in crisi anche a livello energetico. Non ci muovevamo più e giocavamo solo con palla in mano e questo, a maggior ragione contro difese così fisicamente forti come quella di Torino, lo paghiamo. Stasera però abbiamo superato l’impatto della pressione del risultato e l’impatto emotivo di un pubblico straordinario, che fra l’altro ringrazio per l’accoglienza che mi ha tributato: non c’è un singolo giocatore che non abbia dato il massimo e questo ci tengo a sottolinearlo.

Questa è una squadra che non ha nel DNA la rabbia e il giocare sempre al limite del fallo: i ragazzi hanno lottato, ma i limiti individuali, i limiti collettivi, la poca profondità nel roster, contro una formazione talentuosa, grossa e profonda come Torino, li paghi. Purtroppo, dopo ventisei giornate, possiamo dire che questa squadra deve resistere all’aggressività avversaria, buttarsi per terra, muovere molto la palla e allora vengono fuori le qualità positive, ma difficilmente potrà vincere una partita picchiando più degli altri.

Si deve continuare a lottare, perché ci sono ancora quattro partite. Siamo lì: un giorno di riposo, perché la gara di stasera è stata comunque molto dura, e poi da martedì si riparte. Stasera due aspetti non mi hanno soddisfatto: le troppe palle perse e i troppi rimbalzi offensivi concessi specialmente a Jaiteh, due aspetti che hanno permesso tanti punti facili a Torino e, come detto anche prima della partita con Bologna, noi certe cose non ce le possiamo permettere. Ma, in ogni caso, abbiamo due squadre a due punti da noi: dobbiamo giocarci le nostre carte fino in fondo. Con due o tre vittorie nelle ultime quattro partite  possiamo ancora dire la nostra: tocca a noi provarci, a cominciare dalla trasferta di sabato a Trento. Non è nella mia indole mollare, quindi guai ad alzare le mani”.

Fonte: Ufficio stampa Oriora Pistoia