La squadra di pallacanestro Ostia Warriors è una nuova realtà nel mondo dello sport e della solidarietà italiana. Nata a Giugno 2019 e composta da giocatori professionisti e semi-professionisti del basket, provenienti da diverse squadre italiane ma tutti originari di Ostia (Roma), si adopera per eventi di solidarietà a favore di cause sociali. Il loro debutto a luglio di quest’anno al PalaAssobalneari di Ostia ha ottenuto grandi apprezzamenti negli ambienti dello sport e solidarietà, temi per cui si prodigano.

Seconda puntata della rubrica nella quale andiamo ad intervistare le individualità che compongono questa nuova realtà sportiva e sociale. Quest’oggi è il turno del Capitano Marco Cristofari, classe 1984, attualmente per motivi lavorativi (come vedremo nel corpo dell’intervista) ‘in prestito’ ai veneti del Basket Favaro, ma figura storica delle Stelle Marine Ostia, nelle cui fila, dall’età di 6 anni in poi, ha sempre militato, difendendone i colori per tanti anni e nei più svariati campionati.

Cristofari, cosa ti ha spinto ad accettare di far parte degli Ostia Warriors?

Beh devo essere sincero, quando Rossella mi ha telefonato per espormi il progetto e invitarmi a farne parte, ricordo che stavo prendendo un aereo e che sono rimasto estremamente entusiasta dell’idea e dell’iniziativa. Ero il primo ad essere contattato e quindi non sapevo ancora i nomi degli altri componenti della squadra a parte Rossella e Dario. A mano a mano che ho scoperto chi erano i giocatori, mi sono entusiasmato ancora di più“.

Progetti come quello degli Ostia Warriors veicolano messaggi molto importanti, a livello sociale e non solo. Qual’è il tuo pensiero in merito?

Penso che al giorno d’oggi tenere alta l’attenzione su tematiche sociali per vari motivi può risultare difficile per tanti di noi. Avere l’opportunità di farlo divertendosi con gli amici, i compagni, i concittadini, gli avversari di sempre è un piacere e un privilegio“.

Per uno come te, nato, cresciuto e maturato, cestisticamente parlando, nelle Stelle Marine Ostia, cosa significa essere uno dei simboli locali nel progetto Ostia Warriors?

Sicuramente è motivo di orgoglio ma, allo stesso tempo, conferisce delle grandi responsabilità. Sono fiero di essere nato, vissuto e cresciuto alle Stelle Marine. Rappresentare un simbolo della città o del quartiere dove nasci è già bello di suo, rappresentare una società storica come le Stelle Marine all’interno degli Ostia Warriors, una compagine così forte ed eterogenea, lo è ancora di più“.

A proposito, come è giocare nella stessa squadra con il “nemico” Simone Di Pietro, simbolo dell’Alfa Omega?

Con Simone non c’è mai stata rivalità. Io sono più grande e lui ha sempre dimostrato tanta stima nei miei confronti. Da parte mia, lo ammiro per come è diventato crescendo e perché come me ha scelto di rimanere “ancorato” alla città di Ostia difendendo i suoi colori“.

Per la prima volta nella tua carriera agonistica, sei stato nominato dagli Ostia Warriors capitano della squadra. Come affronti questo ruolo duplice nello sport e nel sociale?

Essere nominato capitano da tutti questi giocatori così forti è sicuramente un onore. Significa che nel mio piccolo identifico e trasmetto tanta passione per questo sport. Un motivo di orgoglio. Nel sociale tutto ciò si tramuta nell’essere sempre da esempio e portavoce, anche nel quotidiano, di messaggi così importanti per la società in cui viviamo“.

Passiamo alla stagione agonistica. Ti sei allontanato dalle Stelle Marine. Come giudichi l’inizio campionato della squadra? E quello tuo personale?

Per quanto riguarda le Stelle Marine, per motivi di lavoro che mi tengono fuori Roma, sto seguendo da “dietro le quinte” la stagione dei miei compagni e sono soddisfatto di quanto stanno facendo. Ovviamente, essere distante non mi da modo di essere protagonista sul campo con le Stelle, quindi sono “in prestito” in una squadra di Promozione veneta, molto giovane e molto variegata. Ci sono alcuni elementi con esperienza e una maggioranza di giovani, con energia ed entusiasmo, ai quali si può insegnare qualcosa in campo. Voglio, pertanto, ringraziare il Basket Favaro di Venezia che mi sta dando l’opportunità di continuare a giocare allo sport che amo da ben 29 anni“.

Si ringraziano per la disponibilità Marco Cristofari e la società Basket Favaro. Foto a cura di Rossella De Maria, Team Manager & Founder degli Ostia Warriors.