La squadra di pallacanestro Ostia Warriors è una nuova realtà nel mondo dello sport e della solidarietà italiana. Nata a Giugno 2019 e composta da giocatori professionisti e semi-professionisti del basket, provenienti da diverse squadre italiane ma tutti originari di Ostia (Roma), si adopera per eventi di solidarietà a favore di cause sociali. Il loro debutto a luglio di quest’anno al PalaAssobalneari di Ostia ha ottenuto grandi apprezzamenti negli ambienti dello sport e solidarietà, temi per cui si prodigano.

Con questa rubrica vogliamo entrare un po’ di più nel mondo di questa nuova realtà sportiva e sociale, che ha tanto da dire e da fare, intervistando le varie individualità che la compongono. Iniziamo da Niccolò Petrucci, classe 1989, attualmente in forza alla Ristopro Fabriano, Girone C di Serie B. Dopo aver debuttato in C con le Stelle Marine Ostia nel 2006/07, nel corso della sua carriera Petrucci ha indossato le casacche anche di Bassano, Brescia, Airola, Roseto, Nord Barese, Legnano, Scafati, Eurobasket Roma, Cassino e Caserta lo scorso anno.

Petrucci, sei uno dei membri del roster degli Ostia Warriors della ‘prima ora’. Come hai accolto l’invito ad aderire al progetto?

Da subito ho pensato che fosse un progetto interessantissimo e, soprattutto, importantissimo per quanto riguarda lo sport e il sociale. Abbiamo iniziato il nostro cammino dal territorio di Ostia e zone limitrofe. Per quanto mi riguarda, quindi, è stata una decisione molto semplice perché ci tocca da vicino, a cominciare da Ostia, casa mia, e insieme a ragazzi che conosco da sempre, amici, giocatori validi e persone incredibili. Quindi sono veramente orgoglioso di far parte di questo team“.

Gli Ostia Warriors stanno raccogliendo un plauso unanime. Quanto ritieni importanti iniziative del genere?

Per me sono iniziative che hanno un livello altissimo di importanza, sono fondamentali, perché al giorno d’oggi sono pochi i progetti del genere efficaci, rivolti alla solidarietà che coinvolgano tante persone giovani e lo sport. Tutti insieme con la team manager, stiamo organizzando nuovi eventi e ci siamo impegnati in nuovi progetti per i prossimi mesi. Vogliamo ampliare i nostri orizzonti“.

Il primo evento si è svolto al PalaAssobalneari, sede delle Stelle Marine Ostia, la società dove hai debuttato come cestista. Sono passati alcuni anni da allora, che effetto ti ha fatto tornare in quel palazzetto, seppur in un contesto solidale e non competitivo?

È sempre un onore e un piacere immenso giocare nel mio primo campo. È vero sono passati tanti anni. Ho iniziato un tipo di carriera che mi ha portato fuori casa, ma giocare su quel campo, che sia a livello ufficiale o a livello solidale, per me è e sarà sempre bellissimo calcare quel parquet. Sicuramente non nel prossimo futuro, ma un giorno, chissà, potrei anche tornare a giocare alle Stelle Marine“.

Uno sguardo al campionato. Fabriano ha cominciato molto bene, con sei vittorie in otto partite. Come giudichi l’inizio della squadra?

Fabriano è una piazza incredibile, bellissima, perché ha una tradizione storica. Qui sono passate la serie A1 e A2. Fabriano ha vinto campionati di alto livello, di qui sono passati giocatori americani e italiani di calibro mondiale, ex giocatori NBA hanno giocato in questo campo. Quindi, puoi immaginare quanto per me sia un onore giocare in questa città e in questo posto. Qui il basket è una ragione di vita. Si va in giro per strada e si parla esclusivamente di pallacanestro.

L’inizio del Campionato sta andando molto bene. Siamo una squadra costruita con un certo criterio, l’allenatore Pansa ha il percorso ben delineato in testa e ha costruito questa squadra in base alla sua visione di gioco“.

Di che visione si tratta?

Beh, non posso dare dettagli, ma sicuramente è una visione che non si trova in molte squadre. Si basa su determinate regole e principi e sono sicuro che, se rispetteremo tutte le linee guida dell’allenatore, potremo andare fino in fondo e divertirci veramente tanto quest’anno“.

E il tuo avvio di stagione?

Per quanto mi riguarda, non posso lamentarmi, mi sento bene, fisicamente sono in forma, sto bene con la squadra e il gruppo. La squadra è composta da giocatori importanti, che hanno già vinto campionati, esperti che conoscono molto bene questa categoria. Ma prima di tutto siamo una “squadra” e infatti ogni domenica emerge un giocatore diverso: non è sempre lo stesso elemento a fare la differenza e ogni settimana, a rotazione c’è chi gioca meglio e chi peggio. Ma è proprio questa la forza di una squadra completa“.

Si ringraziano per la disponibilità Niccolò Petrucci e la società Ristopro Fabriano.