Intervista esclusiva a Gennaro Coppola, dirigente responsabile della Pallacanestro Antoniana. Dal ripescaggio in Serie D alle ambizioni della società e i punti fermi Aramu e Iovino: Coppola presenta il nuovo progetto della squadra di Sant’Antonio Abate:

La Pallacanestro Antoniana è nata nel 2019 da un gruppo di amici con la passione del basket, ma che hanno anche praticato negli anni 2000 questo sport. Nel 2019 ci siamo iscritti al campionato di Promozione allestendo una squadra di tutto rispetto per puntare da subito al salto di categoria. Al momento della conclusione forzata del campionato eravamo primi con una sola sconfitta. In seguito poi all’entusiasmo che si è ricreato attorno alla nostra società e al movimento del basket abbatese abbiamo chiesto il ripescaggio in Serie D. Dovremmo sicuramente avere questa bella notizia e nel frattempo ci siamo già mossi per rendere più solida e strutturata la società. Il presidente Gerardo Varone, che è una persona stimata nell’ambiente imprenditoriale abbatese, è entusiasta e ha sicuramente voglia di fare le cose per bene e di farle anche in previsione di una crescita graduale. Stiamo quindi ristrutturando l’organigramma societario. La prima conferma è stata quella dell’allenatore, Marco Aramu, che conosciamo da anni e che ha anche giocato a Sant’Antonio Abate. Poi ci siamo anche dati una struttura organizzativa chiedendo l’aiuto e la disponibilità a Luigi Iovino. A lui abbiamo affidato l’incarico di direttore sportivo e spetterà il compito di organizzare e costruire una squadra che vuole senz’altro dire la sua anche nel campionato di Serie D. In attesa delle probabili date di inizio campionato, man mano comunicheremo e cercheremo di allestire una squadra di tutto rispetto. Al momento i punti fermi sono come ti dicevo coach Marco Aramu e Luigi Iovino, che farà da direttore sportivo ma anche consulente per quanto riguarda la società“.

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Coppola ha poi concluso: “Chiaramente il nostro progetto è anche quello di promuovere messaggi nel sociale. In questo senso, nelle nostre divise abbiamo fatto apporre uno stemma con due mani a forma di cuore che si incontrano con all’interno tre parole che racchiudono quelli che sono i nostri principi: solidarietà, inclusione e rispetto“.