Otto ore di volo da New York a Milano. Lo sbarco in aeroporto, il ritiro delle valigie e l’auto che lo aspetta per la seconda parte del viaggio. Già, perché dal capoluogo lombardo si parte subito verso Forlì, per altre tre ore e mezza di autostrada in compagnia dell’Assistente GM Andrea Bertini e di Gabriele Nowak. Alle 11.00 Maurice è in città, e la prima cosa che si trova davanti agli occhi è la Unieuro Arena: “Quante persone contiene?”. Oltre cinquemila, Maurice, tutte pronte a sostenerti e cantare per te. “Wow!”.

 Il sorriso prende il sopravvento sul volto visibilmente provato dal lungo viaggio e dal jet-lag, ma Maurice Watson JR è disponibilissimo per salutare i tifosi della Pallacanestro 2.015: “Sono felice di essere qui, non vedo l’ora di incontrare tutti i miei nuovi compagni e di mettermi al lavoro per vincere in questa stagione”. Concetti chiari e determinazione, per un ragazzo che è arrivato in Italia con la compagna in dolce attesa e i tre figli piccoli. Uno “starting five” praticamente già pronto.

Ha voluto essere qui con cinque giorni di anticipo rispetto al raduno fissato per domenica, e lo ha fatto perché vuole ambientarsi subito e vuole entrare in sintonia il prima possibile con la nuova realtà. E il messaggio che vuole mandare ai tifosi è chiaro: “Venite in questa “big arena”, gli avversari devono avere paura di giocare qui, rendiamo questo posto incandescente e divertiamoci insieme!”.

Il primo bagno di folla è previsto per domenica, e Maurice non vede l’ora di incontrare tutti: “Sono entusiasta dall’idea. Io e la mia famiglia siamo felici di vedere i tifosi per la prima volta e aspettiamo con ansia che sia domenica”.

Sorriso e stanchezza continuano ad essere protagonisti sul suo volto, mentre si lascia andare in un ultimo saluto in italiano: “CIAO FORLÌ!”. Welcome Mo, are you ready to win?