Altro che VAR..roba da highlights, al Palaeur!

Roma chiede spazio alla capolista Bergamo, la batte in 5 tempi e riassaggia la vetta ovest, per ora, con una gara in più.

Quattro tempi più uno, quell’overtime tesissimo da 12-8 per i romani, per dire che il gruppo di coach Bucchi non è inferiore a quello di coach Dell’Agnello e che una contro l’altra danno luogo ad una gara bellissima, tirata e punto a punto come si aspettavano tutti. I due americani più attesi Moore e Roderick lasciano finale e palcoscenico agli altri, ai due roster che riescono a mantenere alta la qualità delle giocate fino alla fine, che di muscoli e potenza ne hanno entrambi da vendere, dimostrandosi più profondo quello dei capitolini, alla lunga  la chiave per battere quello lombardo, dotato di minori rotazioni a disposizione delle scelte del toscano Sandro Dell’agnello. Nella serata dei due one-man-show attesissimi, la vittoria è conquistata invece per l’atteggiamento collettivo di Roma che mette sul piatto una attenta gara difensiva, nella quale resta impressa la difesa di Daniele Sandri a limitare il miglior avversario opposto, Terrence Roderick, con l’ennesima performance fatta di intensità e sostanza, specialità della casa con la quale lo grava di falli costringendolo – complice arbitri insufficienti – a panca prolungata. Stessa matrice difensiva regalata pochi giorni prima all’italo argentino Fabi di Latina, cosi come le tante altre volte in cui sente l’odore del sangue e chiede al coach di dargli in pasto l’avversario più pericoloso.

Solo difesa, dunque? Macchè! Quei due no-look meravigliosi con i quali prima  serve Sims sotto canestro mentre tutti i 2.745 spettatori del Palaeur , piu i 10 di Bergamo e addetti ai lavori, erano concentrati a guardare il lato sinistro del parquet!

Con il secondo, conclude una rotazione giro palla offensiva servendo nell’angolo il posizionato Santiangeli che, piedi a terra, piazza la bomba spezza gambe nei minuti finali dell’overtime. Anche li, il boato per la bomba ha coperto quello per il no-look. H-L di Aristide Landi, braccia lunghissime alzate al cielo e padiglioni auricolari aperti per quella serie di triple che fiaccano le resistenze dei nerogialli ; lo chiamano il terzo americano della Virtus. H-L di “sua Maestà” Sims, serataccia di raddoppi e botte, seppur triplicato sguscia via nel finale per realizzare pochi punti ma molto preziosi. Il suo top non sono gli assist, conseguenza logica della speciale marcatura, e neppure quella infinità di rimbalzi in difesa, bensì lo sfogo umano e sportivo che esplode nella schiacciata che fuoriesce dal nugolo di avversari bergamaschi dai quali si sentiva costretto, menato e maltrattato. Chessa e Moore teste pensanti, Tommy Baldassoche mette in crisi le sicurezze di coloro che pensano alla regia solo come una roba da folletti americani: che carattere! Il golden boy sabaudo. Mix di giovani ed esperti, anche gli italians di Bergamo: Casella, Benvenuti, Fattori, capitan Sergio, fisicati e pungenti da ogni mattonella del campo, capaci di tenere in piedi ritmo e sostanza anche quando i due talentuosi americans sono a riposare in panca. Scintille bellissime da vedere, meno da assaggiare, quelle tra Zucca e Sims, randellate e sportellate che è tutto un groviglio di braccia lunghissime nel pitturato di Roma e Bergamo. Il piu giovane dei due non ha timori reverenziali, stasera. Lo spettacolo del piccolo Taylor, riuscitissimo rookie, mani e piedi velocissimi mai banale nelle scelte, che produce highlights continui: se non segna, sono assist a go-go. Dulcis in fondo, quel Terrence Roderick che fa tutto con naturalezza, 188cm di armonia snodata sul parquet, avvezzo anche lui agli assist coi quali mette in ritmo gli italians di Bergamo. Fermo ai box per falli, rientra nel quarto finale e in un sol giro di orologio produce: 3 liberi su fallo indotto (ci casca il ragazzino Baldasso): a seguire una tripla pulitissima; un recupero pancia a terra a metà campo e una entrata facile facile in sottomano. E’ lui che riporta sù Bergamo,  piu 3 e palla in mano. Palaeur spaventato! Poi si ricorda di essere umano e scivola nella ingenua entrata con sfondo (sempre sul ragazzino Baldasso), lasciando al collega Taylor le redini dei minuti finali.

VIRTUS ROMA – AZIMUT BERGAMO 82-78

(14-19/ 36-32 / 55-48 /70-70 )

Il nostro MVP per Roma: il redivivo Santiangeli con 13 preziosissimi e chirurgici punti.

Il nostro MVP per Bergamo: il gruppo degli italiani, capaci di tenere botta e impensierire Roma nei momenti clou della gara.

Gabriele Marini