Serie C Gold Lazio – Abbiamo intervistato Federico Loi, playmaker e simbolo di San Paolo Ostiense. Tanti gli spunti analizzati insieme.

Con tutti i campionati sospesi anche la Serie C Gold girone Lazio si è fermata alla ventitreesima giornata, ottava di ritorno. Tra le pretendenti ai play-off, sicuramente, San Paolo Ostiense, felice realtà sportiva all’ombra dell’omonima Basilica. Abbiamo intervistato Federico Loi, playmaker e in qualche modo simbolo di tutta la squadra.

La sua storia ha fatto il giro d’Italia esattamente un anno fa: Federico è stato per 36 lunghissimi giorni in coma a causa un’alveolite emorragica. Dopo pochissimi mesi era già in campo per la prima partita di campionato. “Il basket mi ha salvato la vita” sono state le sue parole. A distanza di 207 giorni dal suo storico “esordio” vediamo come sta e come sta affrontando questa situazione.

Dalla partita inaugurale di Serie C Gold, la prima dopo il tuo stop, fino ad oggi, come è cambiato Federico? “Ho cercato di lavorare il più possibile per mettere massa muscolare. La differenza la noto tanto, soprattutto nei contatti fisici in cui andavo più in difficoltà perchè ero più magro. Dal punto di vista mentale invece stavo già abbastanza bene.” E infatti quella partita fu mostruosa per te (17 punti, 5 triple). “Si la partita andò bene, la nostra miglior partita anche perchè dal punto di vista emotivo era molto importante per tutti. Però non stavo così bene, non ero in forma al 100%.”

Poi la stagione è andata avanti, che bilancio fai? “Bilancio positivo, abbiamo fatto un buon campionato e abbiamo perso partite contro le squadre che ci stavano sopra. É stato questo quello che ci è mancato per stare al primo posto. É stata una stagione positiva, volevamo arrivare ai play-off e sicuramente ci saremmo riuscito. Ci saremmo giocati tutto ai play-off cercando di mantenere il fattore campo.”

Quindi vi state già preparando per la prossima stagione… “Si speriamo si possa giocare il prima possibile. Il nostro obiettivo è arrivare preparati alla prossima stagione.”

Serie C GoldSiete famosi in Serie C Gold per il vostro spirito di squadra, è forse quello che più spaventa gli avversari. Riuscite a mantenere questo rapporto nonostante non possiate andare in palestra? “Assolutamente si! Giochiamo insieme da quando abbiamo iniziato al minibasket. Ogni volta dopo le partite andiamo a mangiare una pizza insieme. Ora ci sentiamo sempre, quotidianamente facciamo videochiamate e ci sentiamo, ci manchiamo tanto. Ci vediamo spesso su Zoom, facciamo giochi anche con gli allenatori” Vi allenate ancora insieme a distanza? “Facciamo anche questo. Da quando è iniziata la quarantena ci alleniamo quasi tutti i giorni con la videochiamata in corso. Se a qualcuno non va di allenarsi si connette ugualmente anche solo per fare due chiacchiere. Abbiamo questa piacevole routine.”

Dopo la malattia che hai avuto hai detto che il basket ti ha salvato la vita. Come sopperisci la mancanza di pallacanestro giocata ora? “Senza palla è difficile, è uno sfogo che mi serve dopo una giornata impegnativa, mi manca tantissimo. É diventata una routine che quando manca l’accusi. In ogni caso dopo quello che ho passato e nel momento che stiamo vivendo posso davvero dire che la salute è la prima cosa. Sicuramente torneremo a giocare e sarà ancora più bello per tutti.”

FOTO COPERTINA: Elena Russo