Nelle ultime ore la situazione della Reale Mutua Basket Torino si è complicata non poco. La decisione di Pistoia di non iscriversi alla prossima Serie A e di chiedere il ricollocamento in Serie A2 ha all’improvviso messo a serio rischio il ripescaggio della compagine piemontese, deciso dalla Lega nelle scorse settimane con l’intento di avere un massimo campionato composto da un numero di squadre pari (in quel caso 18).

La mossa dei toscani rende ora superfluo il ripescaggio di Torino, dato che si tornerebbe alla situazione iniziale, ovvero 17 squadre. A spiegare bene come stanno le cose ci ha pensato il presidente Stefano Sardara. “Torino voleva fortemente la Serie A e la fideiussione da 250.000 euro per partecipare al campionato è già depositata in Lega” – ha spiegato Sardara a La Repubblica – “Abbiamo l’occasione con la delibera di maggio, ma abbiamo detto che non avremmo mai discusso le decisioni della Fip e Lega. Non l’abbiamo fatto quando era a nostro vantaggio, non lo faremo adesso“.

Non è Lega a far fuori Torino, ma è Torino che non sarebbe ripescata” – continua – “Se una società non ce la facesse, avremmo delle chance. Una cosa però è averla il 1 luglio, un’altra il 29 luglio e in quel caso farebbe male sia alla Serie A che alla Serie A2. Quando abbiamo deciso di non voler fare campionati dispari, l’abbiamo deciso tutti insieme. Nessuno ha detto “non mi iscrivo”, altrimenti non avremmo avuto bisogno di integrare Torino“.

Sempre su Repubblica, Sardara ha parlato del possibile passaggio di proprietà e degli scenari che la situazione che si sta delineando potrebbe comportare: “Non dipende da me, anche perché essere in Serie A è chiaramente diverso dall’essere in Serie A2. La mia speranza è che il progetto veda ugualmente protagonisti i nuovi investitori, non ce ne sarà nessuno dei precedenti. L’obiettivo è integrare il mondo economico non torinese con imprenditori di livello; un incontro complicato e questa battuta d’arresto non ci sta certo dando una mano“.

Domani si terrà un’Assemblea di Lega molto importante. In proposito, sul Corriere dello Sport, Sardara auspica chiarezza, in particolare da Cremona e Roma: “La delibera della LBA era chiara, essendo stato deciso che il campionato fosse a 18 squadre e che si dovesse evitare di tornare dispari come nella scorsa stagione. Pistoia ha poi scelto il riposizionamento in A2 e siamo tornati alla situazione di partenza. Spero che nell’assemblea di domani Cremona e Roma dicano quali sono le loro intenzioni. Se decidessero di giocare in Serie A ci metteremmo l’anima in pace, rimanendo però alla finestra“.