E’ stata un’estate molto calda in casa Virtus: tra conferme e nuovi arrivi è stato costruito il roster che è ora pronto ad affrontare il prossimo campionato di serie C Gold.

A commentare il mercato e fissare gli obiettivi il direttore sportivo rossoblu Gabriele Voltolini.

Come è stato il mercato rossoblu in questa calda estate?

«E’ stato un mercato difficile. Ci sono state tante situazioni, anche impreviste, che hanno riguardato alcuni senior e che li hanno messi in difficoltà, ma il loro attaccamento alla società e la voglia di proseguire dove sono cresciuti è stata più forte delle sirene di altre squadre. Siamo riusciti a confermare il gruppo storico, i quattro che sono stati i protagonisti degli ultimi anni, Bianchi, Nepi, Olleia e Imbrò, e partendo da loro abbiamo costruito la squadra puntando molto sui giovani del settore giovanile, perché dopo la retrocessione ci siamo confrontati con lo staff decidendo di portare avanti questo nuovo progetto che prevede l’inserimento dei giovani. Inserimento dei giovani che non vuol dire che tutti sono indistintamente dentro: sia va per merito. Mi ha colpito molto la frase di Velasco che dice che non esiste uno status per cui i giovani debbano giocare per forza, ma se lo devono guadagnare, e questa è una cosa fondamentale. Pensiamo che quelli che abbiamo inserito siano ragazzi che meritavano questa opportunità. In particolare vorrei spendere una parola per Emilio Cerpi, che negli ultimi anni, pur non partecipando a campionati Eccellenza, si è messo in mostra nelle competizioni regionali, guadagnandosi un posto nel roster della C Gold: lui è l’emblema di tutti i giovani della Virtus che, pur non prendendo parte ai campionati nazionali, con impegno e dedizione possono comunque raggiungere la prima squadra. Tutti i giovani che abbiamo inserito dovranno guadagnarsi i minuti sul parquet, anche se non sarà facile; la C Gold è un campionato difficile, che somiglia sempre più a una vecchia B2 piuttosto che una C1, con tante corazzate. Dalla crescita dei giovani passerà molto del nostro campionato, dovranno darsi da fare per far sì che anche la squadra cresca insieme a loro».

Un progetto legato ai giovani che vede al centro il centro della squadra

«Abbiamo puntato molto su Renè Ndour. E’ un ragazzo del 2000 che è cresciuto tantissimo, venuto fuori dal nostro settore giovanile e che, nonostante la giovane età, ha dimostrato di potersi guadagnare minuti sia in serie B che in C Gold. Quest’anno puntiamo moltissimo su di lui, tanto che abbiamo rinunciato a diverse offerte sia dalla serie B che dalla A2. Lui quest’anno deve rimanere con noi per completare sia il percorso di crescita che quello scolastico, sarà al centro del nostro progetto, puntiamo tantissimo su di lui».

Tanti nuovi arrivi, tra volti noti e vecchie conoscenze

«Una volta che Marco Ceccatelli, al quale facciamo un grandissimo in bocca al lupo per il futuro, ha deciso di rimanere al Costone, ci siamo guardati intorno per scegliere un ragazzo in quel ruolo, ed abbiamo individuato Gianmarco Ricciardelli, che dopo essere stato svincolato è diventato un rossoblu a titolo definitivo. Abbiamo deciso di investire su di lui sperando che sia il presente e il futuro della nostra società, così come Lorenzo Bovo, un altro investimento importante, un giocatore adatto per il progetto giovani che stiamo portando avanti. Volevo spendere una parola su Alessio Sabia, che secondo me ha fatto tutta quella che è la trafila giusta per un giocatore. E’ uscito dal settore giovanile dopo aver fatto anche le Finali Nazionali under 20, tra l’altro con Maurizio Tozzi come coach, dopo di che è andato ad Asciano dove ha affrontato il campionato di C Silver e di D, facendo un percorso importante nelle minors, ed ora rientra: questo è il segno dell’attenzione che la Virtus ha verso i ragazzi che vanno in prestito, che vengono sempre monitorati per cercare di vedere se esiste poi la possibilità di farli rientrare. Ci tengo a ringraziare Asciano per la collaborazione, sono contento del suo ritorno e spero che nel futuro, come lui, tanti altri possano percorrere la sua strada».

Il fiore all’occhiello del mercato è stato senza dubbio la conferma di Casoni

«Quello di Casoni è un discorso a parte. Stavamo cercando il sostituto di Pucci quando è arrivata la telefonata del procuratore che ci ha chiesto se fossimo disponibili a riprendere Federico, e questo ha cambiato tutti i nostri piani. E’ un ragazzo dalle grandi doti sia umane che tecniche, che ha rinunciato ad offerte importanti dalla serie B per rimanere qua a Siena: questo per noi è un motivo di orgoglio, e ovviamente abbiamo subito accettato, perché è un giocatore di altissimo livello per la categoria oltre che una persona super».

Sono stati raggiunti gli obiettivi che ti eri prefissato?

«Tutti gli obiettivi che ci eravamo dati sono stati raggiunti, tranne uno di cui mi dispiace molto. Non farò nomi, perché gioca in un’altra squadra, ma avevamo già chiuso la trattativa, sarebbe stato il sostituto ideale di Alessandro Pucci, poi purtroppo per motivi legati al percorso universitario non è stato possibile concludere il tutto. Mi dispiace perché era un mio personale pallino, ma per ora il discorso è soltanto rimandato».

Che campionato sarà quello del prossimo anno?

«Ci sono squadre di alto livello. Chiusi è una sicuramente fuori categoria, una squadra di un livello diverso rispetto al nostro campionato, per cui partono da stra-favoriti. Inoltre ci sono altre squadre, come Castelfiorentino e Agliana, che per esperienza e profondità del roster sono probabilmente davanti a noi in un’ipotetica griglia di partenza. Noi speriamo di poterci inserire insieme a queste squadre, ma resta un campionato difficilissimo, perché anche Spezia e Arezzo da neopromosse sono sicuramente due formazioni buone, la Pielle è un bel mix di esperienza e gioventù ben allestito, quindi sarà un campionato veramente complicato. Cercheremo di far crescere al massimo i giovani, senza pretese di alcun tipo, con l’obiettivo di fare il meglio possibile, come da sempre nella storia recente della Virtus».