Con la vittoria nell’ultimo turno in casa dello Jadran Trieste (79-84), il Basket Mestre ha ulteriormente consolidato la prima posizione nella Serie C Gold Veneto. Un dominio, quello dei biancorossi, che parla di 19 vittorie consecutive, frutto del grande lavoro del coaching staff di concerto con la società, oltre che ovviamente delle ottime prestazioni dei giocatori. La redazione di Tuttobasket.net ha avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Fabio Volpato, coach del Basket Mestre 1958.

Cominciamo con l’attualità, e dall’ultima sfida affrontata e vinta dai suoi ragazzi, in quel di Trieste con lo Jadran. Che partita è stata?

Quello dello Jadran è un campo notoriamente difficile, contro una realtà del basket triveneto che propone sempre squadre con giocatori interessanti, appartenenti alla minoranza slovena di cui sono espressione. Di conseguenza, negli anni è sempre stato un campo dove si fa fatica, dato che giocano bene, con una buona mentalità e con bei prospetti. Ad accentuare tutto questo c’è stato anche l’evento creato, nel senso che, sfruttando l’occasione, hanno messo su una serata dedicata alla pallacanestro con un parterre di invitati illustri. A partire da Boša Tanjevic, passando per il papà di Luka Doncic, Zoran Dragic e vecchi santoni della pallacanestro triestina, passando per Bojan Križaj, leggenda dello sci alpino sloveno. Insomma, c’era davvero un clima bello. E’ stato un piacere per la pallacanestro vedere tanta gente e tanto entusiasmo, con anche una partita molto gradevole per com’è stata giocata dalle due squadre. Noi abbiamo avuto la fortuna di uscirne vincitori ma, più in generale, a risultare vincitrice è stata la pallacanestro. Siamo stati presenti ad una bella serata di sport“.

Finora, il cammino della squadra è stato fantastico, con la bellezza di 19 vittorie su 19 incontri disputati. Sin dal raduno estivo, avevate il sentore di poter imbastire un’impresa simile?

Lo dico proprio francamente. Abbiamo talmente rispetto per le altre squadre che partecipano al campionato, e che ai nastri di partenza dei playoff venderanno cara la pelle, cercando tutte di raggiungere l’obiettivo massimo, che rispondo obiettivamente di no. Pur consapevoli di aver allestito una buona formazione, sulla scia di quanto fatto già lo scorso anno, dato che abbiamo perso in finale a Gara-3, uscendo sconfitti nell’ultima partita per soli 3 punti“.

Coach Volpato, durante un timeout (foto a cura di Walter Dabalà)

Il roster di Mestre si compone di un mix di giovani (ben 9 gli U23 finora utilizzati) e di giocatori più esperti, con un solo elemento che raggiunge i 30 anni. Quanto giudica importante questo aspetto?

E’ la nostra filosofia. Sono qui a Mestre da quasi due anni e la società mi ha chiesto di importare il mio sistema di fare pallacanestro, cercando di inserirlo in un contesto di sviluppo. L’aspetto prioritario era quello di conoscere chi avesse questo tipo di identità, andando alla ricerca di profili un pò più giovani. Questo non vuol dire che non possa essere inserito un giocatore che, pur presentando caratteristiche consone, abbia 30 anni. L’orientamento è quello di riportare Mestre ad essere un fattore nella pallacanestro; abbiamo cercato, di concerto con il GM Marton, che è stato di grandissimo aiuto, di operare un buon scouting, in modo da avvicinare risorse che, in questo momento, dal punto di vista societario possiamo permetterci“.

A proposito dei giocatori più esperti, finora fondamentali sono state le prestazioni di Diminic, top-scorer con 20.5 di media, supportato dal duo Boaro-Colamarino, anche loro sopra la doppia cifra di media. Come giudica finora la loro annata?

Il loro è un apporto appunto fondamentale, ma contestualizzato al sistema, che coinvolge un pò tutti. Se si analizzano le cifre della squadra, si nota come ci sia una distribuzione della produzione alquanto ampia. Tolto Diminic, che per caratteristiche tendiamo a coinvolgere molto nel gioco, soprattutto in post basso, per il resto abbiamo una certa continuità nel fare in modo che il sistema possa far emergere il giocatore che, in quella determinata partita, è più on fire. Giustamente Boaro e Colamarino, per le loro caratteristiche e qualità, riescono ad emergere un pò di più“.

Coach Volpato, insieme all’assistant coach Antonio Peruzzo (foto a cura di Walter Dabalà)

Dopo una serie di importanti esperienze, tra le quali la A femminile a Firenze, le giovanili della Benetton, Patavium e Foralberg Padova in Serie B, con in mezzo il Petrarca in A2, e il Rucker Sanvendemiano, ancora in Serie B, ad inizio Giugno 2017 è arrivata la firma con il Basket Mestre. Se la sente, dopo un anno e mezzo circa, di fare un primo bilancio di quest’avventura?

Certo, ed è positivo. Se non altro perché la prima parte della nostra avventura, cominciata con grande positività ed aspettative di essere gratificati quasi immediatamente dai risultati, è stata molto complicata. Ci siamo ritrovati nei meandri dei primi quattro, cinque mesi con difficoltà che, a volte, ci sono sembrate insuperabili. Nel primo anno, da Settembre a Dicembre abbiamo sommato 21 infortuni, quattro dei quali addirittura a lungo termine. Una situazione davvero difficile. Lì, però, ho trovato un ambiente compatto, una società allineata, in particolare sul riconoscimento di quanto stavamo facendo, e dei conseguenti sacrifici, cercando di mettere sempre al centro il lavoro. Lavorare nonostante tutto e sempre a testa alta. Questo è stato riconosciuto, abbiam tenuto duro e siamo stati ripagati nel girone di ritorno, quando è partita l’escalation che ha condotto alle 13 vittorie consecutive prima, e a dei grandi playoff poi, vincendo 2-0 ai quarti, 2-0 in semifinale e giocandoci poi la promozione in finale. Il tutto con seguito di tifosi importante, segno che Mestre ha tanta voglia di ritrovare la propria squadra, la propria identità attraverso il Basket Mestre. E speriamo che questa atmosfera che abbiamo contribuito a ricostruire ci porti pian piano a qualche risultato importante, perché la piazza lo merita. Noi non abbiamo fretta“.

Torniamo in conclusione al campionato. La C Gold Veneto, come detto in apertura, è un campionato molto competitivo. L’obiettivo di Mestre, comunque, non può non essere quello di conquistare la tanto sospirata promozione…

Sicuramente, giochiamo per questo obiettivo. Ma non siamo i soli. Riconosciamo la forza di altre formazioni che casomai sono un pò in ritardo in campionato, ma che hanno roster molto forti. Oderzo o Caorle, per citarne qualcuna, sono squadre che hanno un tasso di esperienza superiore al nostro. Basta dare uno sguardo alla squadra di Oderzo per capire che, una volta ai playoff ed una volta trovata la quadratura del cerchio, si tratti di una compagine costruita per vincere il campionato. Noi ne siamo consapevoli. Loro hanno gente come De Min, Zambon, Infanti, Valesin, Tracchi, Venturelli… Insomma, è una squadra di Serie B“.

Coach Volpato con il suo vice, Davide Giangaspero (foto a cura di Walter Dabalà)

Ringraziamo il Basket Mestre 1958 e coach Fabio Volpato per la disponibilità e la collaborazione.

Foto a cura di Walter Dabalà.