Il basket italiano, dopo lo stop deciso ad inizio aprile a causa della pandemia da COVID-19, si appresta a ripartire con la Supercoppa Italia 2020, quest’anno con un format particolare ed allargato a tutte le squadre di Serie A. Una ripartenza, però, che presenta ancora tanti dubbi, in primis quello della possibile presenza del pubblico nei palazzetti.

A riguardo, si è espresso uno dei totem del nostro basket, Dino Meneghin, intervistato da QS. “Dando uno sguardo ai dati che stanno emergendo negli ultimi giorni, con il ritorno dalle vacanze, immaginare stadi e palazzetti pieni sinceramente mette i brividi. A tanti sfugge la gravità del momento, c’è bisogno di prudenza altrimenti si tornerebbe al punto di partenza“, dice preoccupato Meneghin.

Al momento, se da un lato è ovvio che si deve tornare a giocare, dall’altro possiamo pensare alla presenza in palazzetto di un certo numero limitato di tifosi soltanto con il distanziamento e con la mascherina“, continua l’Hall of Famer, che quindi rivolge la sua attenzione alle Coppe europee e all’EuroLeague.

Oggi spostamenti e viaggi vari direi che sono modalità impossibili” – spiega – “A maggior ragione nelle ‘competizioni minori’, dove i club hanno meno potenza economica e dipendono maggiormente dai botteghini, tra le altre cose viaggiando più lontano dalle grandi città. Anche per questioni di calendario, in Europa è impossibile pensare ad un qualcosa di simile a quanto fatto dalla NBA con la Bolla di Orlando“.

Meneghin, infine, da il suo pronostico sul prossimo campionato: “I tifosi certamente faranno gli scongiuri, ma vedo l’Olimpia Milano favorita, per aver fatto un mercato importante e per l’avere un coach che ha anche compiti di programmazione. Vedo bene, quindi, anche la Virtus di Sasha Djordjevic e squadre attrezzate come Reyer Venezia e Fortitudo Bologna“.