Proseguono le discussioni ai vertici del basket italiano sulle soluzioni da adottare una volta che (si spera) la pandemia da COVID-19 verrà debellata. Ogni ragionamento è ancora ovviamente prematuro, ma sembra ormai assodato che è utopico pensare di poter ripartire in data immediatamente successiva al 3 aprile.

Le ipotesi al vaglio ormai sono note. Completare il campionato disputando tutte le partite che ancora rimangono, a tappe forzate, casomai mettendo mano al format dei Playoff se si dovesse andare un pò troppo in là nel calendario (il Preolimpico non dovrebbe ormai costituire più un intralcio, dato il probabilissimo slittamento delle Olimpiadi di Tokyo 2020). Oppure, se il tempo a disposizione fosse poco, cominciare direttamente dai Playoff, prevedendo dei Playout in zona retrocessione. L’ipotesi che un pò tutti vogliono evitare è quella di cancellare la stagione.

Al riguardo, raggiunto dal Corriere dello Sport, ha detto la sua il vicepresidente della Fip, Gaetano Laguardia: “Parlare ora, con il picco dei contagi che, a quanto sembra, non è stato ancora raggiunto, credo sia assolutamente prematuro. La nostra idea è di avere un summit con tutte le parti in causa subito dopo Pasqua, per capire il da farsi. Riguardo i campionati regionali, questi potrebbero subire una riduzione; riguardo quelli nazionali, invece, vorremmo portarli a termine“.

Stiamo valutando tutto quello che possiamo fare, anche cambiare le regole e ridurre il numero di partite in programma” – prosegue – “Finché però non avremo un quadro chiaro sull’evoluzione della pandemia, sarà tutto inutile. Ripeto, noi vorremmo portare a termine almeno i campionati più importanti, ma in questo momento la salute ha la priorità“.

Laguardia parla ovviamente anche dell’ipotetica assegnazione dello scudetto 2019/20: “Nel caso riuscissimo a tornare in campo, anche solo per poche partite, si potrebbe pensare ad una Final Four in campo neutro e, a mio parere, dovrebbe essere a porte aperte. Se non dovessimo riuscire a ripartire, soprattutto sussistendo ancora rischi per la salute, la soluzione più comoda, per me però non la più giusta, sarebbe annullare tutto“.