Shavon Shields dal 2017 al 2022 ha giocato cinque finali per il titolo in sei stagioni, quattro in Italia, una in Spagna. Ne ha vinte due, a Vitoria nella bolla di Valencia 2020 e quest’anno a Milano. Sembrava ci fosse una sorta di maledizione su di lui nel campionato italiano. Nel 2017 a Trento perse contro Venezia pagando, la sua squadra, alcuni infortuni nel corso della serie, ma oggettivamente la Reyer era favorita. Nel 2018, giocò una partita memorabile al Mediolanum Forum contro l’Olimpia. Era Gara 5, la partita spartiacque. L’Olimpia si salvò con la stoppata di Andrew Goudelock su Dominique Sutton. Ma oggettivamente anche lì l’Olimpia era favorita. Lo scorso anno doveva essere quello buono per rompere l’incantesimo. La squadra però era senza energia per l’ultimo assalto, cominciato subito dopo aver giocato le Final Four di EuroLeague a Colonia. Shields non ce la face a guidarla verso un livello accettabile di competitività. Quest’anno, è stato tutto diverso.

La stagione di Shields è stata complicata: “L’infortunio alla mano è stato il primo infortunio serio della mia carriera. Non ero mai stato fuori per un periodo di tempo così lungo e mi sono venuti dei dubbi. E’ normale. Ho anche impiegato del tempo a recuperare la piena mobilità del polso. Per fortuna, sono stato assistito da uno staff medico eccezionale e sono tornato ai livelli precedenti”, ha spiegato. Nelle 12 partite di playoff giocate, è andato in doppia cifra 10 volte. Shields non è un realizzatore naturale, spesso lascia che la partita vada da lui, quindi il dato è importante. In finale, non ha segnato in doppia cifra solo una volta, in Gara 5, quando si è anche infortunato ricadendo, dopo un tentativo da lunga distanza, sul piede di un avversario. Ha segnato 73 punti nelle quattro gare vinte e non ha mai giocato in finale meno di 31 minuti. Questo dimostra la sua importanza per la squadra. Non solo attacco (nei playoff ha tirato con il 42.4% da tre) ma anche difesa. Ha sempre marcato un giocatore dei più pericolosi, spesso Milos Teodosic quando si sono incrociati sul campo.

Il trofeo di MVP non poteva essere più meritato per un giocatore che da due anni è nel secondo quintetto All-EuroLeague: “Ma alla fine è un gioco di squadra e si gioca per vincere le partite. I titoli individuali vengono di conseguenza, ma quello che conta è vincere. Conta che l’allenatore ti metta nella posizione migliore per esprimerti e che lo stesso facciano i compagni”, dice. Shields aveva conosciuto l’entusiasmo del Mediolanum Forum da avversario nella finale del 2018. Quest’anno l’ha conosciuto da beniamino: “E’ stato un supporto eccezionale, ci ha dato quasi una marcia in più in alcuni momenti”.

Comunicato a cura di: Ufficio Stampa Olimpia Milano