Domenica 14 Aprile 2019 è stata una giornata storica per la Pallacanestro Molinella. Grazie alla vittoria esterna per 69-76 sul campo del Castelfranco Emilia, la compagine di coach Baiocchi ha ottenuto la promozione in C Gold con tre tornate d’anticipo, la prima nella storia della società emiliana. La redazione di Tuttobasket.net ha avuto il piacere di intervistare proprio l’head coach del Molinella, Matteo Baiocchi, toccando argomenti vari.

– Matteo, innanzitutto complimenti per l’obiettivo raggiunto. Cosa avete provato a caldo? E cosa provate adesso, a circa tre giorni dalla certezza della promozione?

A caldo sicuramente un gran senso di liberazione. Nelle ultime quattro-cinque partite c’era il conto alla rovescia delle partite che mancavano, ragion per cui siamo arrivati alla partita di domenica con un pò di tensione. Non essendo certo partiti con l’obiettivo di vincere il campionato, il trovarci in una situazione simile ci ha messo nella condizione di essere consapevoli del fatto che un’opportunità del genere era assolutamente da cogliere, non sapendo se e quando si sarebbe ripresentata.

Adesso invece provo un gran senso di appagamento. Durante la stagione abbiamo giocato molte grandi partite, ma il giocare il sabato sera mi comportava il fatto che la domenica mattina dovevo già pensare a come organizzare la settimana successiva. Quindi mi sono goduto poco o nulla di quello che abbiamo fatto. Adesso per due o tre giorni stacco la spina, rilassandomi“.

– I due punti decisivi sono arrivati in casa del Castelfranco Emilia. Come l’avete preparata e, in definitiva, che partita è stata?

Il Castelfranco è una squadra che ha disperato bisogno di punti e in casa ha sempre buone percentuali, assestandosi attorno ai 70 punti a partita. Noi sapevamo che, nonostante il grande distacco in classifica, in questa fase della stagione tutti danno tutto per provare a prendere due punti utili a fare la differenza tra salvezza e retrocessione, playoff e playout. Siamo andati là ben consapevoli che sarebbe stata una partita durissima, come poi effettivamente è stata. Abbiamo avuto basse percentuali da tre, cosa che ci ha impedito di chiudere prima la pratica, ma siamo sempre stati davanti ed alla fine l’abbiamo portata a casa. In questa fase, tutti sono più o meno con le spalle al muro, e la forza della disperazione può spingerti anche oltre quelli che sono i limiti oggettivi di una squadra. Noi, al contrario, avevamo l’ansia di dover vincere e ciò può anche bloccarti. Le nostre percentuali, infatti, sono state in un certo modo influenzate anche dalla poca serenità“.

– Con ancora tre sfide da giocare, la vostra annata parla di 24 vinte ed appena 3 perse. Quando avete capito che la promozione era un risultato alla vostra portata?

Come detto prima, il nostro obiettivo iniziale era quello dei Playoff e sapevamo che ce la saremmo giocata in sette squadre, due delle quali sarebbero rimaste fuori. Abbiamo avuto una partenza ottima, trovandoci a fine girone d’andata con 4 punti di vantaggio sulle seconde; credo fossero tre o quattro. D’altronde c’è sempre stato molto equilibrio. Nelle prime sette partite del girone di ritorno, poi, avevamo praticamente tutti scontri diretti. Abbiamo avuto tre partite vinte ai supplementari: a San Giovanni e in casa contro l’Olimpia un overtime; in casa del Santarcangelo l’abbiamo spuntata addirittura dopo due. Tre partite di seguito così ci hanno dato la consapevolezza che ce la potevamo fare. Siamo passati dal dire che dovevamo fare di tutto per restare nel gruppone fino alla fine, al ‘Adesso non ci vengono più a prendere’. Dopo la vittoria con il Santarcangelo siamo tornati a casa consci che stavolta potevamo farcela“.

– Matteo, ormai sei un’istituzione a Molinella, grazie anche alle tre promozioni ottenute nei sette anni della vostra gestione, passando dalla Promozione Emilia-Romagna alla C Gold. Cosa si prova nel far parte in modo così incisivo della storia di una società?

C’è tanto orgoglio, tanta soddisfazione. Ma anche la consapevolezza di essere una ruota di un ingranaggio che in questi anni è cresciuto tantissimo. Insieme a me è cresciuta una società, uno staff tecnico, dei giocatori; se anche una sola di queste componenti non tiene il passo, allora non si va da nessuna parte. A prescindere dalle promozioni, noi siamo migliorati tutti gli anni, facendo sempre meglio della stagione precedente. E credo che questo sia un nostro grande pregio, ovvero metterci in discussione al termine di ogni stagione, vedere dove si è sbagliato e dove si poteva fare meglio, per poi ripartire la stagione seguente, cercando di non commettere gli stessi errori“.

I ragazzi della Pallacanestro Molinella in posa, al termine della partita con il Castelfranco, valsa la promozione aritmetica in C Gold (foto da: facebook.com/pallacanestromolinella)

– Il roster del Molinella è formato da giocatori in gran parte giovani, massimo 25-26 anni, con giusto due over 30 come Capitan Lanzi e Ramini, e con Guazzaloca nelle vesti di top-scorer. Com’è stato lavorare con i suoi ragazzi?

Il nostro è un gruppo formatosi due anni fa, quando ripartimmo completamente da zero. Del gruppo precedente sono rimasti giusto Federico Lanzi, il nostro capitano, e Piero Zuccheri, che lo scorso anno, causa crociato rotto, riprese a giocare giusto a fine stagione, nelle ultime tre partite. Questi ragazzi li abbiamo messi assieme, ma nella passata stagione abbiamo avuto talmente tanti infortuni da poterci allenare con il roster al completo soltanto 10 volte durante l’anno. Nonostante questi infortuni, siamo arrivati alla pari con quattro squadre, mancando i playoff solo per la differenza canestri.

Quest’anno abbiamo inserito Torriglia, Grazzi e Max Cai, mentre il resto del roster è rimasto lo stesso del 2017/18. Quello che comunque fa la differenza è che questi ragazzi, a livello umano, sono straordinari. Hanno formato una famiglia, decidendo tutti assieme di rimanere, di provare a fare la miglior stagione possibile, e si sono sempre sacrificati. Alcuni, per fare un esempio, non mi dicevano di star male per paura che poi non li facessi giocare. Tutti, nessuno escluso, hanno messo la squadra avanti a se stessi. La promozione è la diretta conseguenza non tanto della qualità dei singoli, che sono fortissimi, quanto del livello di coesione raggiunto dal gruppo.

Ad un certo punto, la mia più grande preoccupazione era quella di vedere questi ragazzi vincere, a prescindere dalla categoria. Per tutta la fatica ed i sacrifici che hanno fatto, per tutta la dedizione e la serietà che ci hanno messo, meritavano assolutamente una soddisfazione del genere. E sono felice del fatto che questi ragazzi siano entrati nella storia di questa società, essendo a livello umano, ripeto, i migliori ad aver mai indossato questa canottiera“.

– Quali sono i vostri progetti in vista della C Gold e, nel breve termine, per questo finale di stagione?

A livello regionale è un pò tutto in sospeso, in attesa dei nuovi regolamenti da Roma, e non possiamo ancora sapere cosa fare. Si parla di una C unica qui in Emilia Romagna; in generale, ci aspettiamo qualche cambiamento. Bisogna aspettare cosa decideranno a Roma, anche riguardo agli under, non capendosi ancora quali annate saranno considerate tali e quali no. In definitiva, però, adesso abbiamo davanti un mese nel quale vogliamo goderci questo momento; al futuro penseremo poi. E’ stata una fortuna avere la pausa di Pasqua, altrimenti avrei già detto che non ce l’avremmo fatta a scendere in campo. Abbiamo una settimana nella quale festeggeremo e staremo assieme; poi, da martedì prossimo, ricominceremo gli allenamenti e proveremo a toglierci qualche altra soddisfazione“.

Ringraziamo la Pallacanestro Molinella e Matteo Baiocchi per la collaborazione.