Nessuna certezza. Dopo aver deciso di fare un passo indietro con la prima squadra, eravamo pronti a ripartire almeno con il settore giovanile per affrontare al meglio la stagione sportiva 2020/2021 ma, arrivati al 15 settembre, non abbiamo ancora ricevuto dall’Amministrazione di Capo d’Orlando date sicure per l’ultimazione dei lavori del “PalaValenti” e nessuna altra soluzione alternativa per un campo omologato.
Nel corso di una riunione svoltasi il 10 settembre, infatti, l’Amministrazione paladina non ha potuto fornire risposte concrete sulla conclusione dei lavori prevista inizialmente per il 30 settembre. Impossibile, dunque, programmare al meglio i prossimi campionati giovanili per il nostro staff, che al momento dovrebbe lavorare nell’incertezza assoluta e senza impianti adeguati dove potersi allenare e disputare gare ufficiali sul territorio di Capo d’Orlando.
La struttura sita sul lungomare Andrea Doria, che da tempo ha vari problemi di infiltrazioni d’acqua e che era stata chiusa lo scorso dicembre dopo la caduta di intonaco dal tetto, alla carenza di finestre affianca delle importanti mancanze relative al sistema di aerazione, per il quale non è previsto nessun intervento. Ciò si traduce nell’impossibilità di mettere in atto tutte le misure di prevenzione anti Covid previste.
Con questi presupposti, è impossibile lavorare con qualità ad un progetto portato avanti con tenacia e costanza nel tempo. Nonostante negli 8 anni di vita della Società siano state investite tante risorse, anche nel settore giovanile, ci troviamo costretti a prendere una pausa dall’attività cestistica. Quando e se ci saranno le condizioni, ripartiremo con la passione e la professionalità che ci hanno sempre contraddistinto.
«Sono stati 8 anni incredibili – afferma il presidente Mauro Giuffrè –, pieni di gioie ma anche di dolori che non mi sarei mai aspettato venissero riservati a chi vuole fare sport e mettersi a disposizione per il sociale. Purtroppo adesso dobbiamo fermarci. Grazie a tutti coloro che nel corso di questi anni ci hanno sostenuto e a chi ci ha creduto davvero fino alla fine. Grazie alle 36 famiglie che si sono messe a disposizione della società togliendo tempo e risorse ai loro cari. Sono sicuro che se da una parte ci mancherà il campo almeno ci consoleremo recuperando il tempo con chi amiamo. Ad maiora!».