Il presidente della Nutribullet Treviso, Paolo Vazzoler  ha parlato ai quotidiani locali “Il Gazzettino – Treviso” e “La Tribuna di Treviso” dell’abbassamento della capienza dal 60 al 35%: “Fa male perché è l’ennesi­mo impatto psicologico che ti fa percepire di nuovo un momento di pericolo. In verità, salvo rari casi, non si arrivava mai al 60%, questo per la ritrosia ad usare le mascherine, per la mancata mobilità nel pala­sport, per la riduzione dell'”ef­fetto festa”: la partita non è un film, il tifoso partecipa attiva­mente”.

Vazzoler sa inoltre quanto sia importante questa fase della stagione per la sua Nutribullet: “Questo perché a Napo­li e con Sassari, o magari in Un­gheria, nel nostro momento migliore, abbiamo sciocca­mente buttato via 4 punti. Con 16 oggi, pur con tutti i proble­mi, sarebbe stata tutta un’altra storia. Poi chiaramente sono arrivati i momenti di difficol­tà. Non abbiamo sfruttato ap­pieno una condizione entusia­smante nei primi 3 mesi: l’aves­simo fatto ora non ci sarebbe bisogno dei play in e saremmo in Coppa Italia. E pazienza la crisi. Ai ragazzi ho chiesto un regalo: sorridete in campo. Mi­ca lavorano in miniera, il ba­sket è gioia, quando stai bene ed hai fiducia ti diverti giocan­do: serve armonia di gruppo e individuale. E soprattutto tor­nare a difendere bene, non si scappa: se becchi canestri faci­ li si fa tutto più arduo”.

Infine, un occhio anche alla riunione tra i club e LBA che si terrà il 4 gennaio: Ogni possibile soluzione ha pro e contro. Ci confronteremo e va­luteremo. C’è però una differenza rispetto all’anno scorso: grazie al vaccino e, in particolare, alla ter­za dose gli impatti fisici di un contagio si stanno dimostrando blan­di ed è stato possibile limitare le quarantene per chi è entrato in contatto con un positivo. È una bella cosa non solo per lo sport, ma ancor più dal punto di vista sociale”.

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