Settimana “corta” per l’OriOra, che, dopo la sconfitta di domenica contro Torino, è attesa domani (diretta televisiva su Eurosport 2 alle 17) alla complicata trasferta sul campo della lanciatissima Trento.

I bianconeri di coach Buscaglia sono infatti reduci da otto vittorie nelle ultime nove partite e, dopo un inizio di stagione estremamente complicato, sono tornati pienamente in corsa per un posto nei playoff. Proprio da questo aspetto parte Paolo Moretti, nella consueta conferenza stampa pre-gara: “I nostri avversari sono in un grande momento -afferma il tecnico biancorosso- e, come successo spesso nelle ultime stagioni, hanno saputo aggiustare il tiro durante l’anno e ora sono in piena lotta per guadagnarsi un posto per la post-season. Va dato grande merito allo staff e alla società, ma indubbiamente questo complica non poco in nostro compito. Il primo obiettivo che dobbiamo porci sarà quello di lottare contro noi stessi per provare a superare i nostri limiti, come fatto due settimane fa a Bologna”.

In una situazione oggettivamente molto difficile, sarà importante per Pistoia riuscire a controllare anche l’aspetto emotivo: “E’ una delle cose che ci sono mancate contro Torino -spiega Moretti- dal momento che per non aver saputo controllare i nervi abbiamo regalato ai nostri avversari tre possessi e sette tiri liberi. Non è poco, in una partita finita punto a punto! Questo purtroppo è un aspetto difficile da allenare: spero che a Trento la gara possa essere decisa da una prodezza magari di Joao Gomes, come successo con Wilson cinque giorni fa, piuttosto che da un fallo tecnico”.

In settimana, il compito di Moretti non è stato ovviamente semplice: “C’è stato prima di tutto da ricucire lo strappo emotivo che con la sconfitta di domenica si è creato -afferma il coach- e per questo ho comunque chiesto ai ragazzi di non mollare perché abbiamo il dovere di non farlo. Abbiamo recuperato Mesicek e questa per noi è una buona notizia perché, oltre ad allungare le rotazioni, avere Blaz a disposizione ci permette di schierare Mitchell da 4 e quindi giocare con un quintetto piccolo, cosa che ci piace, e che contro una squadra come Trento può essere un’arma molto importante”.

Al di là dell’aspetto emotivo, sarà importante fare una partita intelligente anche sul piano tattico: “Troviamo una squadra molto brava a creare break -sono le parole di Moretti- e quindi dovremo in primis essere bravi a stare sul pezzo e a resistere senza scollarci. Sono molto bravi ad attaccare i primi cinque, sei secondi dell’azione in maniera vorace e sanno essere mortali in campo aperto: dovremo attaccare con grande equilibrio, fare bene in fase di transizione difensiva e, cosa fondamentale, provare a pareggiare la loro energia e intensità. Questo vuol dire che dovremo essere capaci di trovare quei punti, magari casuali ma importantissimi, che potranno arrivare da palle sporche o vaganti, da recuperi difensivi o da rimbalzi toccati, che, con Torino, non siamo riusciti a concretizzare”.

Moretti chiude poi con una riflessione ad ampio raggio: “Siamo una squadra che, seppur magari non giovanissima a livello anagrafico, è molto giovane sul piano dell’amalgama. Questi ragazzi sono insieme da marzo, si conoscono ancora troppo poco, manca loro tutto quel vissuto che fa la differenza nei momenti decisivi. E allora ecco che ci si affida all’istinto, si va semplicemente dove ci porta il flusso e questo, nei finali punto a punto, o comunque nelle situazioni complicate, lo si paga a caro prezzo”.

Comunicato a cura di Ufficio Stampa Pistoia Basket 2000.