In casa Carpegna Prosciutto si ragiona sul da farsi. Adesso si è concentrati sulla sopravvivenza del club, che ha tutta l’intenzione di andare avanti. C’è da chiudere il bilancio dell’annata 2019-2020, poi si farà la conta dei partner e allo stesso tempo si vaglierà un progetto. Occorre farsi trovare pronti a riprendere. Di certo il primo cestista contagiato del nuovo torneo aprirebbe un nuovo grande problema, ma è inutile pensarci adesso. Ci si chiede: per la Vuelle sarà Serie A o A2? Con quanti sponsor si è già parlato? Risponde a tutto il presidente del Consorzio Luciano Amadori.

Non ho ancora sentito nessuno, ma si fa presto, anche in una sola giornata e il tempo c’è. Il fatto è che prima di tutto bisognerebbe avere le idee chiare su quando e come si partirà. La campagna abbonamenti è fondamentale e non sappiamo se si aprirà o meno. Ogni sponsor vuole giustamente sapere la categoria, i soldi, servono idee chiare, devo sapere cosa andare a proporre. Occorrerebbe chiarire quando il governo ci dirà qualcosa, ma non lo dice al calcio che conta più di noi. Non sappiamo quando potremo entrare al palas e risistemare i seggiolini, abbiamo una struttura che ci permetterebbe il distanziamento“.

Noi saremmo retrocessi

Si rilancia o si farà un passo indietro? Amadori risponde così: “L’unica cosa certa è che il campionato di Serie A sarà a numero pari. Ho già detto che, personalmente, seguo le regole e considero il risultato del campo: saremmo retrocessi, però non sono solo io a decidere. Vedremo cosa si sceglierà assieme, consorziati compresi, non solo il cda. La Serie A piacerebbe a tutti, chi non la vorrebbe?“.

Preferirebbe partire con il pubblico, anche in ritardo?

Se potessi, farei anche gli allenamenti a porte aperte. Lo sport è divertimento. Supercoppa e Coppa Italia a novembre? Sono idee, ma che senso ha giocare a porte chiuse? Disputare anche le prossime final eight alla Vitrifrigo Arena? Intento vediamo se sarà passato il Coronavirus. Non so cosa succederà, il problema è che nessuno si vuole assumere la responsabilità, siamo in attesa“, prosegue Amadori.

Si sta transando con i tesserati, per poi ripartire con chi?

Si parla con ogni giocatore e allenatore e ormai abbiamo finito quasi con tutti. Miaschi? Mi pare abbia dichiarato di voler partecipare alla A. Sicuramente ci è piaciuto molto, ci piacerebbe confermarlo e non è l’unico, vedi Eboua (che andrà al Draft Nba -ndr), però difficilissimo da tenere. Sarebbe bello confermare Mussini, Zanotti, Totè“.

Capitalizzare le società

In assemblea di Lega si è ipotizzato di far diventare le società di Serie A delle franchigie, dando un valore economico al titolo sportivo come accade per i professionisti Nba. Si tratterebbe di un valore solo nominale, che diventerebbe effettivo in caso di vendita del club a una nuova proprietà o di cessione del titolo.

Sarebbe una bella cosa, Stefano Sardara l’ha proposta in Lega – termina il presidente del Consorzio Pesaro Basket – Capitalizzare le società sarebbe una cosa buona e giusta“.

Lo sport esce penalizzato da questa emergenza.

Mostruosamente. Fatica il calcio, che è un’industria che muove qualche miliardo di euro, figuriamoci gli altri“.

Intervista a cura di Camilla Cataldo. Sito Ufficiale Victoria Libertas Pesaro Basket.