Una nuova stagione agonistica è alle porte per la ZS Group Messina, che si appresta a disputare il suo quinto campionato di serie C Silver consecutivo. Anche se le incognite non mancano per via del Covid, il club presieduto da Massimo Zanghì non si vuol fare trovare impreparato. I campionati dovrebbero ripartire a novembre ed ancora non se ne conosce la formula, ma la dirigenza della Basket School Messina ha lavorato senza soste per consegnare allo staff tecnico diretto da Pippo Sidoti Francesco Paladina una squadra che possa proseguire il progetto sportivo iniziato due stagioni fa. Con il General Manager degli scolari Bruno Donia Sofio tracciamo un bilancio sul momento attuale delle trattative e diamo uno sguardo agli scenari futuri.

 Vi siete affidati ancora una volta al duo Sidoti-Paladina, un connubio che ormai è una garanzia… “Si, ci siamo affidati a Pippo Sidoti e Francesco Paladina perché volevamo continuare nel solco del lavoro compiuto negli ultimi due anni. Un lavoro di crescita costante che ci ha visti concludere al sesto posto nella prima stagione ed al terzo in quella appena conclusa. In particolar modo dalla scorsa stagione crediamo di aver costruito un gruppo che possa essere con noi nel prossimo futuro”.

Squadra quasi al completo, con sei conferme ed una novità, quella di Hendry che sostituisce Warden. La Basket School ha le idee molto chiare sulla costruzione del roster… “Crediamo di aver aperto un ciclo che vogliamo continuare ed è per questo che siamo contentissimi del fatto di aver confermato grandissima parte della squadra dell’anno scorso. Per noi, questo è un attestato di grande stima da parte dei ragazzi. Evidentemente i giocatori che vengono alla Basket School stanno bene e si trovano a loro agio, vedono rispettati gli impegni che sono stati sottoscritti dalla nostra società e vogliono tornare. Quest’anno abbiamo fatto un’ulteriore scommessa, abbiamo sostituito Warden con Hendry. Un ragazzo che non ha mai fatto questa categoria in Italia, viene dalla serie D, ma noi abbiamo intravisto in lui delle grandi qualità e quindi, appena si è avuta la possibilità di averlo con noi, non ci abbiamo pensato su e lo abbiamo tesserato. Pensiamo che possa essere una grande sorpresa”.

Manca ancora un ruolo da coprire, come vi state muovendo in questo senso? “Ma proprio perché manca un ruolo da coprire, abbiamo in serbo quella che sarà una piacevolissima sorpresa che credo possa essere la classica ciliegina sulla torta, il completamento ideale di questa squadra. Oltre ad essere un innesto che farà certamente felice il nostro ambiente e i nostri tifosi, siamo certi che completerà alla grande questo mix di squadra e ci potrà proiettare verso il ruolo che noi vogliamo ritagliarci”.

Quale ruolo potrà recitare la Basket School nel prossimo torneo? “Adesso vedremo il completamento dei roster, perché ancora è prematuro fare pronostici, ma certamente il nostro auspicio è quello di essere stabilmente tra le prime quattro posizioni della graduatoria, per poi stare a vedere come si evolverà la situazione nei playoff”.

Per via dei possibili ripescaggi in Sicilia si profila una serie C Silver a due gironi con 17 squadre. Una formula che vi soddisfa? “Per noi questo è il punto più dolente. Infatti, se andiamo a considerare la possibilità di una composizione con diciassette squadre e due gironiquesta soluzione ovviamente non ci soddisfa. Ricordo che la C Silver è un  campionato a quattordici squadre, per cui se si vuole procedere a dei ripescaggi e se non si vuole lasciare il format a 14, che lo si porti a 16 o a 17, a quello che vogliono, basta che sia un girone unico. Il doppio girone provoca  sicuramente un impoverimento del campionato, provoca uno scadimento dell’interesse, visto che si formerebbero due gironi in cui si scontrerebbero squadre locali, quindi un po’ come i campionati giovanili. Siamo in un momento incredibile, nel quale in serie B le società siciliane devono gareggiare con le lombarde, le emiliane ed affrontare oltre trentamila chilometri. Nel torneo immediatamente precedente, che è la serie C, invece non si riesce ad organizzare un campionato con un girone unico nella stessa regione. Evidentemente in questo momento che precede le elezioni dei vertici regionali della FIP stanno prevalendo altri tipi di logiche, ma non è possibile che per accontentare tutti si creino sempre dei compromessi al ribasso. A mio avviso, il campionato dev’essere a girone unico, questa è sicuramente una formula più interessante, nella quale tutti s‘incontrano con tutti e non si creano due gironi che in un modo o nell’altro possono avvantaggiare o svantaggiare alcune compagini. Non c’è alcun rischio dal punto di vista sanitario perché si gioca nell’ambito della stessa regione e tra l’altro di questo non si è tenuto conto nella composizione dei gironi della serie B, quindi non siamo assolutamente favorevoli, vogliamo che ci sia un unico girone e che la federazione ripeschi le squadre per comporre un unico girone, anche a diciassette squadre”.