Aristide Mouaha è una grande promessa del basket. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per raccontarvi la sua esperienza e le sue sensazioni per la partecipazione al prossimo Draft NBA.

Aristide Mouaha, 20 anni da compiere, 191 centimetri di altezza e idee non chiare, di più. Al prossimo Draft NBA potremo poter sentire il suo nome ma Aristide non dimentica chi lo ha portato in Italia e i suoi vecchi compagni, che lui definisce “fratelli”.   Dopo aver fatto la differenza in ogni partita con l’HSC Roma in Serie B, la guardia dei Roseto Sharsks ha vissuto una stagione tra alti e bassi. Il suo però è un chiodo fisso: migliorare e giocare a basket. Anche gli obiettivi sono ben definiti ed è direttamente lui a raccontarveli in quest’intervista.

Ormai il basket è fermo da un po’, come passi il tuo tempo? Purtroppo non posso giocare a basket come vorrei ma mi alleno continuamente. Non faccio altro che allenarmi. Ora sto facendo esercizi di mantenimento, non ho molto altro da fare, rimango concentrato.

Come hai vissuto questa prima stagione in A2? È stato tosto come me lo aspettavo, forse un po’ meno di quello che mi aspettavo. Onestamente pensavo peggio. Era il primo anno quindi dovevo prima abbattere la pressione, poi iniziare ponendo le mie basi. In generale direi che non è andata bene ma neanche male.

Hai avuto più difficoltà a livello fisico o tecnico/tattico? Le difficoltà più grandi le ho avute a livello tecnico, spesso anche a livello tattico ma il tecnicismo è stato quello che è mancato di più. Per quanto riguarda la tattica bisognava cambiare strategia ogni settimana ed andavo un po’ in difficoltà. Anche io ho sofferto il cambio dalla B alla A, ho incontrato giocatori già forti e formati, anche molto più grandi di me come età. Sono riuscito ad adattarmi dal punto di vista fisico ma tecnicamente è stata difficile.

Immagino che in questo periodo i pensieri siano già al futuro, quali sono i tuoi obiettivi? Il mio obiettivo per il futuro è soltanto uno in realtà: migliorare! Voglio lavorare duro per migliorare sia tecnicamenteAristide Mouaha, sia fisicamente ma anche tatticamente. Migliorare in tutti i sensi. C’è qualcuno che ti aiuta particolarmente? Dal punto di vista fisico mi sta aiutando molto Carlo Bonifazi, il mio preparatore durante i miei primi anni in Italia, lo sento molto spesso. Poi mi tengo in contatto anche con Stefano Bizzozzi, lavoriamo insieme anche se lui ora è a Varese. Con lui ho un rapporto speciale, ho vissuto un’esperienza importante in Serie B, ma soprattutto è stato lui che mi ha portato in Italia.

Se invece ti guardi indietro vedi un gruppo con cui sei cresciuto. È rimasto un bel rapporto? Certo, abbiamo il nostro gruppetto su Whatsapp e ci sentiamo tutti i giorni. Siamo diventati una vera famiglia e quando è possibile proviamo a vederci, se non è possibile, come in questo periodo ci sentiamo tutti i giorni

Passiamo al Draft NBA, quali sono le tue sensazioni? Del draft sinceramente io non sono realmente al corrente di quello che sta succedendo. Sta pensando a tutto il mio agente (Mario Scotti, ndr) . A me ha detto solo “Tu non pensare a niente, continua a lavorare che al resto ci penso io”. Io sono consapevole del fatto che ho ancora molto da imparare e molto su cui lavorare ma comunque sono prontissimo ad andare a giocare negli States. Lo guarderò e sono molto emozionato, probabilmente non sarò scelto ma la mia è comunque una bella soddisfazione. Tutto il lavoro degli ultimi quattro anni sta dando i suoi frutti e sono molto contento.

Se fossi tu a scegliere una squadra quale sceglieresti? Se dovessi scegliere una squadra senza dubbio né esitazioni andrei ai Brooklyn Nets. Brooklyn perché è una squadra fatta da giocatori che apprezzo molto, che amo in realtà: Kyrie Irving e Kevin Durant. Irving perchè quello che fa col pallone in mano è semplicemente surreale, Durant perché è un giocatore che ha la capacità di giocare da guardia, da centro e da ala, quindi sia fisicamente che tecnicamente può fare tutto in campo. È a loro che mi ispiro ed è quello il livello che voglio raggiungere.

Se invece dovessi rimanere a giocare in Italia dove ti vedresti bene? Adesso non saprei. Preferisco non pensarci, continuo ad osservare la situazione e vedremo come si evolverà.

tuttobasket.net Foto Aristide Mouaha: Ufficio Stampa Roseto Sharks, Capodany PH