Intervista esclusiva a Stefano Capaccio, esperta guardia campana attualmente in forza al Cava Basket, in Serie C Silver. Dalla lunga interruzione a causa dell’emergenza Coronavirus alla ripartenza del movimento e soprattutto delle categorie minori, fino alle esperienze passate e al futuro. Ecco le dichiarazioni di Capaccio.

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Come hai passato il lungo periodo di quarantena? Hai continuato ad allenarti e sei rimasto in contatto con la società?Mi sono allenato intensamente in tutto il periodo della quarantena. Inizialmente con la speranza di ripartire ho provato a ritornare al 100% in qualche settimana, avendo avuto a dicembre un infortunio muscolare piuttosto noioso, con conseguente ricaduta. Ho perso il giusto peso e recuperato la forma migliore con la speranza che si potesse ricominciare. Dopo la notizia dello stop definitivo ho comunque continuato ad allenarmi da solo con volumi importanti di allenamento. Per quanto riguarda il prossimo anno, non so ancora nulla: con staff e società di Cava ci siamo sentiti amichevolmente, ma giustamente credo sia presto per avere notizie o progettare il futuro. Siamo tutti in attesa di capire le disposizioni della Federazione“.

Un tuo commento sul futuro di tutto il movimento e in particolare delle “minors”: qual è a tuo parere la ricetta migliore per cercare di ripartire e “salvare” il maggior numero di società possibile dalla mancata iscrizione o addirittura fallimento?Il movimento campano viene già da un momento economico poco brillante. Soprattutto nei campionati inferiori, gran parte delle società si appoggiano ad aziende locali per sostenere le spese. Ad oggi, considerando la situazione post Covid-19 in Italia, credo che la Federazione debba trovare soluzioni pratiche per non “impantanare” totalmente società già in difficoltà. Spero che qualcosa di concreto venga fuori, del resto ogni risorsa oggi va recuperata e non abbandonata“.

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E il tuo futuro? Quali sono gli obiettivi personali in vista della nuova stagione, al netto ovviamente di tutte le incognite del momento. Hai già avuto contatti con Cava o altre società?Come ho detto in precedenza, sono concentrato su me stesso. Ho intenzione di giocare almeno altri cinque anni, mi sento bene adesso e la voglia di dimostrare è ancora viva dentro di me. Per il prossimo anno ancora non abbiamo parlato con Cava. Ovviamente sono grato a tutta la società che mi ha dato la possibilità da “mezzo infortunato” di continuare la stagione, quindi se la volontà da parte del presidente Maddalo e dello staff sarà quella di continuare assieme io sarò felicissimo di restare in biancoblù“.

Infine, della tua lunga esperienza, qual è l’annata o l’esperienza che ritieni migliore e ricordi con particolare orgoglio?Sono tantissimi i momenti da ricordare. Ogni stagione è stata speciale a suo modo, sicuramente i cinque anni di C Gold con il Delta Salerno rappresentano per me qualcosa di indelebile. In particolar modo l’anno di Renato Sabatino, il primo coach a credere realmente in me e a buttarmi per un anno intero in quintetto in un campionato di livello importante. Poi più recentemente i due anni a Sala Consilina, dove l’affetto di società e tifosi rimarrà per sempre nei miei ricordi. Ovviamente tutto il mio percorso è stato formativo, intenso e mi ha permesso di conoscere società, persone e tanti amici con cui ancora oggi condivido gran parte della mia vita“.

In conclusione, un saluto ed un messaggio a tutti i tifosi ed appassionati: “Concludo salutando tutti i miei colleghi, gli allenatori, i dirigenti, gli arbitri e tutti i tifosi che come me scalpitano per poter di nuovo fare la cosa che ci da più emozioni, ossia la Pallacanestro. Forza e coraggio, per restare in tema sono convinto che non sarà questo il nostro “The last Dance”“.

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