Nello primo decennio degli anni 2000 il basket italiano ha vissuto un’epoca strepitosa, nella quale non solo ha ottenuto ottimi risultati in campo internazionale, ma ha visto esplodere una serie di talenti di livello assoluto, che hanno certificato la bontà della tradizione italiana. Oltre alla splendida medaglia d’argento alle Olimpiadi del 2004, vinta dalla nazionale allenata da Carlo Recalcati, un autentico mago della palla a spicchi nostrana, il basket italiano ha visto come alcuni ragazzi dalle grandi abilità si facevano strada prima in Europa e poi addirittura negli Stati Uniti.

Il primo in assoluto a livello cronologico è stato Andrea Bargnani, romano classe 1985, che è passato alla storia per essere diventato il primo europeo di sempre come prima scelta del draft della NBA nell’estate del 2006, quando i Toronto Raptors lo prelevarono dalla Benetton Treviso, effettuando un’importante scommessa su di lui. L’ala romana fu di grande ispirazione per altri suoi compatrioti, i quali seguirono le sue orme per approdare al torneo più importante del basket mondiale, che adesso vede i Phoenix Suns favoriti alla vittoria secondo le quote dei principali pronostici sul basket NBA attualmente disponibili online. L’anno dopo l’approdo di Bargnani a Toronto, infatti, fu il turno di Marco Belinelli, guardia tiratrice bolognese, che aveva ben figurato con la Fortitudo, vincendo il titolo italiano nel 2005 e imponendosi come uno dei migliori della nazionale azzurra ai mondiali giapponesi del 2006. La sua abilità nel tiro da lontano e la sua capacità nel dominare il gioco lo resero uno degli elementi più interessanti del campionato italiano, e su di lui puntarono di Golden State Warriors, che lo ingaggiarono nel 2007. Contrariamente a Bargnani, la cui carriera avrebbe vissuto un progressivo declino dopo vari buoni anni a Toronto, il bolognese visse un graduale miglioramento, che lo portò a vincere un anello nel 2014, quando indossava la casacca dei San Antonio Spurs. Attualmente alla Virtus Bologna, squadra campione d’Italia 2020-21, il 35enne di San Giovanni in Persiceto si è detto ancora convinto di voler continuare a giocare ad alti livelli, trascinato da una passione totale per questo gioco.

 

Oggi, invece, i due principali esponenti del basket italiano, nati negli anni ’80 e che ancora tengono botta, sono Danilo Gallinari e Gigi Datome. Il primo, classe 1988, ha appena annunciato di partecipare alle Olimpiadi che si giocheranno a breve a Tokyo, per coronare un sogno e accompagnare la squadra di giovani che ha realizzato un’impresa, battendo la Serbia nella finale del torneo preolimpico di Belgrado qualche settimana fa. Dotato di un gran talento nel trovare canestri impossibili e accompagnato da un’ottima struttura fisica, Gallinari capitanerà gli azzurri nell’esaltante avventura olimpica giapponese. Datome, dal canto suo, ha vissuto alcune stagioni non esaltanti in NBA per poi tornare in Europa e risultare come uno dei cestisti più costanti dal punto di vista del rendimento, come dimostrato soprattutto al Fenerbahçe turco, squadra con la quale si è laureato addirittura campione d’Europa nella stagione 2016-17.