Mauro Ferrari, patron della Germani Brescia, trova una parola chiave per spiegare la striscia di otto vittorie consecutive della sua squadra, la pazienza: “Per me è un va­lore, in un mondo in cui vige il tutto subito. Su qualsiasi progetto, anche imprendi­toriale ho bisogno di riflet­tere e so che bisogna con­cedere tempo. Del resto ab­biamo lo staff societario più giovane in A: un allenato­re di 38 anni, Alessandro Magro, un direttore spor­tivo di 37, Marco De Bene­detto, un direttore opera­tivo di 31, Marco Pattuelli. Ho dato loro fiducia, hanno scelto i giocatori. È un grup­po che lavora davvero tan­to. Mi rendo conto che ave­vo tutto da perdere. Ma ri­peto, so che ci vuole tempo. Avremmo potuto tutelarci con elementi di esperienza, ma abbiamo preferito pen­sare in prospettiva. È una società giovane questa, nata nel 2020, ma la vera partenza è del 7 luglio 2021. Sono stato fortunato a scegliere giovani ambiziosi e grandi lavoratori. E questo sport fantastico è un po’ come il mio mondo dei trasporti, un progetto deve essere continuamento analizzato e rivisto, bisogna lavorarci”.

Ferrari ha anche parlato a Piero Guerrini su “Tuttosport”  della sua scelta di acquisire Amedeo Della Valle: “Ho cominciato a parlare con suo papà Carlo nel febbraio 2021 e abbiamo trovato presto l’accordo. L’idea però è di mia moglie, anni fa. Al mio ingresso come sponsor ho seguito ogni trasferta, perché non sapevo nulla di basket e se entro in un’attività voglio capire. A Reggio Emilia Amedeo segnò sempre e mia moglie mi disse che se lo sport è fare canestro, allora doveva essere un nostro giocatore. Non ci riuscimmo subito, ma continuammo a seguirlo, anche nelle sue stagioni più difficili, convinti che il vero Amedeo fosse quello di Reggio. Sono la persona più felice del mondo che sia tornato a essere così importante, che abbia ritrovato l’entusiasmo. Con Carlo ci sentiamo ogni domenica”.

E ora questa Brescia mira in alto anche alla Final Eight: “Fino a pochi giorni fa era la salvezza l’obiettivo. Ma abbiamo battuto Trieste, siamo terzi, possiamo puntare ai playoff. La Coppa Italia è invece un’avventura fantastica. Abbiamo un quarto pericoloso: noi veniamo da vittorie e Trento da 7 sconfitte. Ma se lo superiamo, la situazione contro Milano s’inverte. La semifinale sarebbe un divertimento. Anche solo affrontare una delle prime squadre in Eurolega lo sarebbe”.

Qual è invece il futuro della Germani? “Di questi tempi sarebbe bene pensare alla conferma di ciò che stiamo facendo. Il prossimo anno punteremo con maggiore attenzione e impegno alle giovanili. Perché quest’anno siamo partiti in fretta e furia, con poco tempo. Miglioreremo lo staff implementandolo. E abbiamo atleti in via di maturazione, con i quali lavoriamo. Ecco, penso che Eboua possa essere la futura rivelazione. Anche dare continuità è importante. Come la pazienza”.

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