Ormai ci siamo. Domani sera prenderà il via l’edizione 2021 delle Final Eight di Coppa Italia, ospitate quest’anno dal Forum di Milano, casa dell’Olimpia. Si parte alle 18 con l’incontro tra i padroni di casa di coach Messina e la Pallacanestro Reggiana, mentre a seguire (ore 20.45) la Virtus Bologna se la vedrà con i detentori del trofeo, la Reyer Venezia. Il programma dei quarti di finale si completerà venerdì con i match tra Happy Casa Brindisi e Allianz Pall. Trieste (ore 18) e tra Dinamo Sassari e Vuelle Pesaro (ore 20.45). Sabato 13 le semifinali (sempre ore 18 e ore 20.45), mentre domenica 14 alle 18.15 la finalissima.

Ai microfoni di sport-lab.it, Roberto Brunamonti, bandiera della Virtus Bologna e della Nazionale, ha detto la sua sulla manifestazione: “Le squadre favorite le sappiamo bene, non scopro certo l’acqua calda. La Coppa Italia è una manifestazione importante e, per questo, possono esserci delle sorprese già dai quarti, dove non si può sbagliare nulla. Dovendo dare una risposta secca sulla favorita, direi che essendo in casa e vedendo come sta giocando, mi viene da dire Milano. Ma non lo darei assolutamente per scontato“.

Si passa poi alla ‘sua’ Virtus Bologna, a partire dall’impatto che sta avendo il ‘figliol prodigo’ Marco Belinelli: “Sono molto contento, poterlo avere qui in Italia dà prestigio sia alla Virtus Bologna che alla Nazionale. Per chi ama il basket, avere Marco e Datome nel nostro Paese è simbolo di un qualcosa di molto importante“.

Su Teodosic: “Quando io venni messo nel ruolo di 1 erano anni in cui il playmaker aveva delle caratteristiche simili a quelle attuali, ma doveva essere morfologicamente non alto; mi sento un po’ precursore, con modestia, di queste generazioni di giocatori. La capacità non la dà l’altezza, ma il saper coinvolgere i propri compagni e l’essere un buon realizzatore. Teodosic è poesia: essere suo compagno è una fortuna, che tu sia un tiratore o un pivot la palla ti arriva perfetta. Ha una velocità di pensiero e di esecuzione pazzesca, con lui ti diverti“.

Il 61enne spoletino dispensa anche qualche consiglio per la Lega, in termini di crescita e economica e di immagine del campionato: “Avessimo una copertura televisiva con un ritorno economico importante, unita a qualche partita in più in chiaro e in diretta, si farebbe il salto di qualità. So di dire una banalità, ma se il calcio non fagocitasse tutti i diritti televisivi dal punto di vista economico sarebbe una grandissima cosa per gli altri sport. Una copertura maggiore darebbe respiro alle società, richiamando più sponsor e investendo quei soldi, magari, per i settori giovanili. È un sogno, ma tante volte possono avverarsi“.

Focus finale sul Preolimpico di Belgrado, che vedrà la Nazionale di Sacchetti cercare l’impresa in casa dei serbi di Jokic: “Intanto speriamo di arrivarci con tutti gli effettivi in salute. Sono convinto che tutti daranno la disponibilità di poter giocare, fermo restando che auguro agli azzurri in NBA di arrivare alle finali. Con Gallinari&co in gruppo avremmo di certo qualche possibilità in più. La Nazionale si è sempre battuta alla grande e possiamo mettere in difficoltà la Serbia così come fatto con la Spagna, poi campione, al Mondiale. Dobbiamo arrivarci convinti delle nostre capacità, con umiltà. La Serbia è straordinariamente forte, ma questo non vuol dire che non possiamo batterli a casa loro“.