Una conferenza stampa molto corposa quella di Alessandro Ramagli prima del match di campionato contro Trieste. Tantissimi i temi affrontati dal tecnico dei toscani, ovviamente con un occhio in particolare ai colpi in entrata, che ha visto l’Oriora tra le protagoniste indiscusse degli ultimi giorni di mercato.

“A differenza di Trieste, che rispetto alla partita di andata ha cambiato molto poco, noi abbiamo letteralmente un’altra faccia. E’ stata una settimana in cui, più che pensare alle specificità dei nostri avversari, abbiamo dovuto concentrarci sul creare una minima traccia di gioco di squadra e riuscire a conoscerci reciprocamente. Dobbiamo capire anche noi che squadra saremo: non è possibile saperlo dopo solo due allenamenti insieme. Al momento, al di là del dare il massimo per ottenere una vittoria domani, l’obiettivo deve essere quello di iniziare a ricreare una chimica e degli equilibri che, indubbiamente, non ci sono più. Non è facile in due giorni, ma purtroppo in questo momento i tempi del mercato non si possono prevedere o controllare. Guardiamo il lato positivo: con Crosariol abbiamo iniziato a lavorare già da giovedì scorso, e questo è importante perché è un giocatore di post basso, cosa che prima, con Gladness, non avevamo. Abbiamo Mitchell, un giocatore con caratteristiche di go to guy molto diverse rispetto a quelle di Dominique Johnson e un nuovo playmaker: servirà un po’ di tempo, è ovvio, ma intanto ripartire subito con una vittoria sarebbe importantissimo e ci faciliterebbe il percorso di inserimento dei nuovi.

Ci vuole coraggio per fare una cosa del genere, ma abbiamo capito che probabilmente la squadra così com’era aveva limiti tecnici e soprattutto mentali che non ci avrebbero permesso di essere competitivi fino alla fine. Questo restyling ci permette di avere a disposizione  giocatori con caratteristiche diverse e quindi poter avere più volti nel corso della partita: vedremo spesso Peak giocare da guardia, vedremo quintetti più piccoli e potremo utilizzare due lunghi con caratteristiche diverse come Krubally e Crosariol.

Il problema è che non siamo ad agosto e quindi il tempo per lavorare non è molto: servirà semplificare molto, specie all’inizio, ma non sarà possibile standardizzare eccessivamente, perché i nostri giocatori hanno caratteristiche diverse fra loro, penso ad esempio al modo di difendere di Krubally e Crosariol e agli aggiustamenti che in campo i compagni dovranno fare, a seconda della presenza sul parquet dell’uno o dell’altro. C’è poi da valutare con attenzione anche come distribuire i carichi e i minutaggi dopo una sosta così lunga, con giocatori fermi, altri impegnati con le Nazionali e altri ancora alle prese con qualche acciacco: ma questo  è il nostro lavoro e dobbiamo essere bravi a gestire questo tipo di situazioni. Ho visto tutti i ragazzi molto motivati a cominciare da Crosariol, che come ha detto sente un po’ Pistoia come casa sua, a Odum, che avendo giocato l’ultima gara a dicembre non vede l’ora di tornare in campo, a Mitchell che evidentemente a Cantù qualche piccolo problema lo aveva. Personalmente sono contento di aver trovato giocatori che hanno accettato la nostra sfida e credo che abbiamo operato bene sul mercato, secondo le nostre possibilità: ovviamente a marzo si aprono porte che prima sono chiuse, quindi, anche se il tempo che ci rimane non è molto, è evidente che prima non c’è stato il modo di concludere certe operazioni. 

Trieste, ora che ha recuperato anche Da Ros, è una squadra che può contare su dieci giocatori molto omogenei, intercambiabili e il minutaggio piuttosto ben distribuito che hanno lo testimonia. Questo permette loro di poter tenere un certo livello di intensità e di fisicità, di poter distribuire bene i falli, e non a caso sono la squadra che ne commette di più. Sono una squadra esperta, che gioca con durezza e che cerca i contatti: dovremo essere preparati”.

(Fonte: Ufficio stampa Pistoia Basket 2000)