Tanti protagonisti, ma una sola vera superstar. Marco Belinelli (Virtus Segafredo Bologna) ha messo il suo sigillo nel successo dei bolognesi contro Varese con una prestazione che gli è valsa entrambi i premi di miglior giocatore e miglior italiano del nono turno. Il nativo di San Giovanni in Persiceto ha superato nelle votazioni per l’MVP il francese Timothé Luwawu-Cabarrot (EA7 Emporio Armani Milano) e l’americano Marcquise Reed (Happy Casa Brindisi); nei voti per ‘The Best ITA’ ha superato la concorrenza di Ariel Filloy (Bertram Yachts Tortona) e Toto Forray (Dolomiti Energia Trentino).

Un cecchino, una sentenza, un verdetto che non può essere ribaltato in alcun modo. A poco più di tre mesi dal suo trentasettesimo compleanno, Marco Belinelli rimane l’uomo su cui contare in partite punto a punto; la compostezza e la tranquillità con cui sa di poter affondare la squadra avversaria lascia di stucco anche il pubblico ostile. Il Palasport Lino Oldrini si è dovuto inchinare alla prova del numero 3 bianconero, il quale ha interrotto la striscia di cinque vittorie consecutive della compagine lombarda portando contemporaneamente a nove quella di successi in fila della Virtus Segafredo Bologna. Gli bastano i consueti 22 minuti sul parquet per evitare un pericoloso overtime contro la Openjobmetis Varese: ne segna 21 principalmente grazie all’ottima prova da oltre l’arco, un 5/9 (55.6%) che testimonia – se ce ne fosse bisogno – quanto sia determinante un profilo come il suo per una squadra con ambizioni elevate. Gli altri punti arrivano dalla media distanza (3/5, 60%) e non gli serve nemmeno un tiro dalla linea della carità, poiché Belinelli appare imprendibile e una volta ricevuta la sfera lascia partire immediatamente il diamante che straccia la retina; ad aggiungere valore – di per sé già assoluto – alla sua prova ci sono le 3 assistenze per i compagni e l’unico rimbalzo catturato gli vale il 17 alla voce valutazione. Il classe 1986 è esattamente come il vino: più passa il tempo ad invecchiare, più cresce la qualità del prodotto e quello messo in mostra da Marco Belinelli è da conservare in una teca.

Contro Varese è arrivata la miglior prestazione stagionale del campione NBA con la divisa dei San Antonio Spurs. Per lui i 21 punti, le 5 triple segnate e il 17 di valutazione sono i massimi registrati in queste prime nove uscite di campionato nelle quali è stato determinante ai fini di mantenere l’imbattibilità. Il suo ruolo da sesto uomo si sta rivelando l’arma in più per coach Sergio Scariolo, il quale è certo di potersi assicurare un fatturato importante in uscita dalla panchina; in seguito l’utilizzo nel clutch time sta aiutando non poco la Virtus Segafredo Bologna a mettere al tappeto anche le avversarie più ostiche come nel caso della Openjobmetis, pronta a rimontare lo svantaggio. La doppietta nei premi di MVP e ‘The Best ITA’ dimostrano l’impatto che ha la guardia tiratrice sia nei confronti della partita sia nei confronti del pubblico, il quale sembra percepire fin dal principio le vibrazioni messe in atto dal numero 3 dei felsinei. Infine la convivenza con i compagni di reparto si sta solidificando sempre di più: accoppiato con un altro veterano del parquet come Milos Teodosic o con uno tra Alessandro Pajola e Niccolò Mannion non fa differenza, perché Marco Belinelli è sempre pronto a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.

I numeri messi a referto da ‘Beli’ in queste prime nove partite lo proiettano nuovamente tra i primi nomi per il premio di sesto uomo dell’anno. Il nativo di San Giovanni in Persiceto viaggia a 12.1 punti di media a partita – terzo miglior marcatore della Virtus Segafredo Bologna alle spalle di Isaïa Cordinier e Jordan Mickey – in 21.7 minuti giocati (praticamente gli stessi della stagione passata). Le conclusioni da oltre l’arco sono il motivo di tanto dolore per le squadre avversarie: 2.3 triple a partita su 5.8 conclusioni (40.4%) sono il miglior dato registrato prendendo come campione le ultime tre stagioni con la divisa dei felsinei; tuttavia, sono 1.7 i canestri che arrivano dalla media distanza su 3.9 tentativi, ovvero il 42.9% per un complessivo di 4.0 tiri a bersaglio sui 9.7 tentati (41.2%). L’esperienza maturata nel corso di tutti questi anni lo sta portando ad ingannare con efficacia il portatore di palla avversario recuperando una palla a partita: è la terza miglior media della sua carriera in regular season per quanto riguarda le palle rubate, subito dietro alle 2.0 della stagione 2006/2007 e le 1.5 del 2005/2006. Infine il +7.0 di plus/minus registrato fin qui da Belinelli – il migliore della sua ventennale carriera – ci permette di comprendere a 360 gradi l’infinita importanza di avere a roster una superstar di questo sport.

Comunicato a cura di: Sito Ufficiale Lega Basket Serie A