Chi è che assistendo al secondo tempo di Shavon Shields in Gara 2 non ha pensato al famoso quarto quarto di Gara 6 della finale scudetto del 2018? Era indemoniato allo stesso modo. 19 punti dei 21 totali, ma anche otto rimbalzi, e un incredibile +20 di plus/minus. “Shields ha avuto un infortunio pesante, è stato fuori tre mesi, questa è stata la sua miglior gara da quando è rientrato. Quando è venuto qui da Vitoria, reduce da due buone stagioni, non era ancora il protagonista che speravamo potesse diventare ed è diventato”, ha detto a fine gara Coach Ettore Messina. Tutto è cambiato nella prova offensiva di Shields (in difesa era già stato supremo nella parte iniziale della gara) alla fine del primo tempo. Con l’Efes avanti di due e in attacco, la difesa ha issato un muro, Micic ha sbattuto su Kaleb Tarczewski, lui ha preso possesso della palla ed è andato in attacco. Attorniato di difensori ha dovuto eseguire un tiro quasi impossibile, da sei metri, ma è entrato. Gli arbitri hanno chiesto conforto all’instant-replay. Buono. Da quel momento, Shields ha cambiato passo e nel secondo tempo è stato irresistibile. […]

“Ci siamo ricompattati – ha detto dopo la gara – abbiamo combattuto molto più duramente e abbiamo vinto. Dobbiamo avere questa mentalità, avanti il prossimo, perché con gli infortuni e altro siamo stati davvero sfortunati, ma siamo ancora una squadra e vogliamo restare insieme. Ora dobbiamo pensare a vincerne almeno una a Istanbul e tirare fuori il massimo da quello che rimane”.”.

Fonte: ufficio stampa Olimpia Milano