Cartoline dagli States, firmate da Marco De Benedetto, il team manager della Pallacanestro Trieste 2004 che da una settimana si trova negli Stati Uniti per attività di scouting. Prima tappa Sacramento, per un evento organizzato dai Sacramento Kings con quattro squadre. Il format permette agli scout di presenziare agli allenamenti oltre che alle partite, raccogliendo informazioni utili, visionando profili di giocatori: “Un evento che definirei più intimo – racconta Di Benedetto – un’occasione di approfondimento estremamente utile e versatile”.

Poi, direzione Las Vegas, dove l’NBA organizza un torneo a 32 formazioni – quest’anno presenti anche Croazia e Cina – con dieci partite al giorno su campi adiacenti: “Si tratta di una manifestazione che ogni anno sta diventando sempre più imponente: l’evento è organizzato nei due palazzetti di UNLV, la University of Nevada Las Vegas, due strutture vicine fra loro, una da 18.000 posti e una da 4.000. L’accesso è aperto anche ai fan, e ogni giorno presenziano sugli spalti circa ventimila tifosi, oltre ovviamente agli addetti ai lavori”.

Obiettivo del tour negli States di Marco De Benedetto è quello di fare scouting, ma anche relazione: “Questi eventi – spiega il team manager – sono importanti per creare contatti, incontrare persone, organizzare incontri. Tutta l’organizzazione è strutturata proprio per facilitare questi obiettivi: ogni mattina il calendario prevede eventi di relazione come clinic, workout individuali per giocatori che magari non sono presenti al pomeriggio o piccoli camp organizzati da agenzie di procuratori. Ogni giorno dalle 9 alle 12 siamo immersi in un programma fitto che ci permette di osservare e approfondire. Poi, fino alle 22 ci sono le partite di Summer League da seguire. Una full immersion che continua la sera, con i report a coach Dalmasson e il feedback sulle attività in corso a Trieste”.

Tanti stimoli e anche confronti importanti, secondo De Benedetto: “Qui siamo al centro del basket mondiale: i viaggi di scouting – tre volte all’anno, in eventi come la Summer League, il torneo di Portsmouth e lo Showcasedella G-League – sono strategici non solo per creare contatti e vedere giocatori, ma anche per dare valore al nostro Club, che così riesce ad essere presente nelle grandi manifestazioni, elementi fondamentali per le “connections”: le relazioni permettono di instaurare ed accrescere i rapporti professionali, e a dare stimoli e idee visitando le strutture. Diverse persone hanno chiesto informazioni: c’è la percezione che Trieste sia una città storica per la pallacanestro, ed è noto il fatto che la nostra società ha un gran numero di tifosi”.

Poi i fuori programma, di quelli che non ti aspetti: “Venerdì sera, durante la “prima” di Zion Williamson, durante il terzo periodo, il tavolo dove ero seduto ha iniziato a tremare. Era tardi, e pensavo fosse lo scherzo di qualche mio collega mattacchione: poi, quando ho visto il “cubo” che oscillava ci sono stati trenta secondi di panico: era il terremoto, quello che ha sconquassato il Sud della California e di cui avete avuto notizia anche voi dai media. Il match in corso e quello successivo sono stati sospesi, ma durante la notte – senza perdere tempo – un team specializzato di ingegneri ha effettuato i i controlli di sicurezza e al mattino tutte le attività sono riprese regolarmente”.

Comunicato a cura di Ufficio Stampa Alma Pallacanestro Trieste.