Nei giorni scorsi, a proposito di come si potrebbe intervenire per riformare il massimo campionato italiano di basket, il Presidente di LBA, Umberto Gandini, aveva sottolineato che in cantiere c’è anche la proposta di una sorta di licenza da assegnare alle società partecipanti, basata sul rispetto di alcuni parametri. Un’idea che ha subito trovato l’appoggio di vari dirigenti, a partire da Luca Baraldi, AD della Virtus Bologna.

Sono assolutamente favorevole” – ha sottolineato Baraldi al Corriere dello Sport – “Chi partecipa alla Serie A deve rispettare parametri di un certo tipo, sportivi ed economici; vedremo quali saranno le regole di ingaggio. Credo che si debba partire dalla possibilità di patrimonializzare il valore dei giocatori. Far pagare il cartellino all’acquisto di un atleta significa anche capitalizzare il lavoro del settore giovanile e costruire su quelle basi“.

Esempio classico a mio modo di vedere è l’Atalanta nel calcio” – prosegue – “Tra i parametri da inserire, ci sono le strutture, la loro capienza e la capacità di sviluppare lo spettacolo sportivo. Quindi bisognerebbe destinare una quota fissa ai vivai, oltre ad introdurre il criterio dei bacini d’utenza“.

In merito si è espresso anche Marco Carraretto, DS dell’altra metà di Bologna, la Fortitudo, raggiunto sempre dal Corriere dello Sport: “Per me è giusto pensare, in ottica futura, ad un campionato di Serie A a cui possano accedere società veramente professionistiche. L’opzione di studiare un meccanismo di accesso alla categoria attraverso una serie di licenze merita di essere considerata“.

Concorde anche Stefano Sardara, Presidente della Dinamo Sassari: “Personalmente sono d’accordo con Gandini, anche perché sono stato uno dei promotori dell’idea. Nasce da una mia richiesta un anno e mezzo fa, ed ora Umberto, dopo una riflessione, l’ha fatta propria. Fino a quando non daremo un valore ai nostri titoli, trasformandoli in licenze, non potremo capitalizzare i club e rafforzarli economicamente“.

Quelle di Gandini sono valutazioni condivisibili, che vogliono condurre ad una crescita del movimento” – dice Federico Casarin, Presidente della Reyer Venezia – “La situazione non è facile e ci vorranno ancora molti sacrifici. Ma proprio per questo avere una Lega con un’idea e un’identità forti sarebbe un messaggio importante per chi vuole investire nel basket“.

Ha detto la sua anche Simone Giofré, DS dell’Happy Casa Brindisi: “Vale la pena di fare una discussione ampia e priva di pregiudizi. Si tratta di una proposta davvero interessante, grazie alla quale potremmo dare solidità ai club attraverso la patrimonializzazione di alcuni asset, come i Palasport“.

Noi e Cantù stiamo lavorando per un nuovo impianto: se viene concessa la gestione completa da parte del club, si avranno maggiori solidità e introiti” – aggiunge Giofré – “Brindisi è favorevole con una programmazione a lungo termine, non per una soluzione temporanea/panacea dettata dall’emergenza“.