Le parole di coach Ferrari al termine di Gara 4

Coach Mattia Ferrari: “La squadra ha giocato la partita che avevo chiesto: c’è stato grande sacrificio e dedizione, abbiamo fatto più tiri dal campo rispetto a Verona e preso più rimbalzi. Logico, si poteva fare qualcosa meglio ma dal punto di vista della volontà assolutamente non è mancato nulla: usciamo dal campo avendo provato a fare tutto quello che era nelle nostre corde per stare alla pari di Verona in una serie in cui hanno dimostrato il motivo per il quale sono superiori a noi. Abbiamo giocato a lungo alla pari ma poi i dettagli ci hanno punito: spero che trarremo degli insegnamenti per il futuro. L’unico rammarico è stato non avere appieno Martinoni per questa serie, ma non è colpa di nessuno: gli infortuni purtroppo capitano. Detto questo faccio i complimenti a Verona perché ha meritato: noi ne usciamo un po’ tristi e feriti ma consapevoli che il complessivo della Stagione e della Serie dice più cose positive che negative.

Al di là del ringraziare Giocatori, Staff Medico e Staff Tecnico voglio ringraziare anche i custodi del Palazzetto che ci sopportano tutto il giorno e chi si preoccupano per noi: Giacomo Carrera, il General Manager, Pietro Scibetta, il Team Manager, gli Addetti Stampa e le ragazze della biglietteria, perché ci sono tante altre persone dietro ad una stagione. Mi piace anche citare dei giocatori che hanno visto il campo molto poco: Edoardo Giovara, che è stato importantissimo tutto l’anno per allenarci in un certo modo e ha avuto uno spirito invidiabile e i giovani che si sono allenati con noi come Federico Banchero, Niccolò Lazzeri e Duccio Galluzzi e tutti i ragazzi del Settore Giovanile perché senza di loro la stagione non avrebbe avuto il corso che ha avuto. Loro meritano assolutamente il mio ringraziamento più sincero alla fine di questa stagione. 

Mi reputo un allenatore molto fortunato ad essere finito in una piazza come Casale, sono sempre stato a lungo nei posti in cui ho allenato: quando ci vado penso sempre di starci 10 anni e faccio le scelte su quello che penso possa essere lasciare un’eredità. Durante il mio primo anno ho osservato, detto quello che pensavo e mi sono concentrato sul mio lavoro: sono molto felice di avere il contratto ancora per un anno, per il resto sono orgoglioso del lavoro che ho fatto e ho ringraziato tutti perché lavorano sodo e ci permettono i pensare solo al lavoro sul campo“.

Fonte: Ufficio Stampa Novipiù Junior Casale