In casa Virtus Bologna c’è ancora fermento dopo l’arrivo del serbo Milos Teodosic, vero fiore all’occhiello del mercato estivo non solo dei felsinei, ma di tutto il campionato. Della trattativa per arrivare all’estroso campione ex Los Angeles Clippers e CSKA Mosca ha parlato Luca Baraldi, neo Amministratore Delegato della Virtus, intervistato da Repubblica.

E’ stata una trattativa durissima e delicata, che ha avuto in Djordjevic la scintilla e in Ronci il tessitore infaticabile, quello che ne ha più meriti” – spiega Baraldi – “C’eravamo dietro da due mesi. Anzi, di più. Dopo pochi giorni che Sasha era qui, fu lui a dirci che lì dovevamo andare. E parlò subito a Milos. Prenderà poco più di cinque milioni di stipendio per tre anni, più un premio se si va in EuroLeague, che però è marginale. Mi pare già premiante la busta paga“.

Ma il mercato in entrata della Virtus è tutt’altro che finito: “Mancano quattro stranieri, per il 6+6” – aggiunge Baraldi – “Fatti gli italiani, preso Teodosic e confermato Kravic, a meno di sconquassi. Hunter? Lo stiamo trattando, cerchiamo un accordo che non sia una follia. Ci stiamo lavorando, ma finché non c’è la firma è bene stare in silenzio“.

Quindi il caso Fontecchio: “L’accordo era fatto, ma in seguito ci ho riflettuto ulteriormente, ed oggi non è più un nostro obiettivo. Non siamo la seconda scelta di chi non va a Milano. Per di più Fontecchio non s’era lasciato bene con la nostra tifoseria, e io presto attenzione a queste cose di maglia“, conclude Baraldi.