Una vittoria di fondamentale importanza per uscire da un periodo buio durato quasi tre mesi, ma quando hai in squadra un giocatore come il nativo di Memphis uscire dall’empasse è meno complicato. Adrian Banks (Allianz Pallacanestro Trieste, 1313 voti) ha superato la concorrenza di Mouhammadou Jaiteh (Virtus Segafredo Bologna, 1152 voti) e Diego Flaccadori (Dolomiti Energia Trentino, 900 voti) aggiudicandosi la palma di miglior giocatore del ventiseiesimo turno.

La pistola riposta ancora fumante nella fondina, un cheat code ambulante le cui munizioni non cessano di esistere, centrando senza sosta l’obiettivo fino ad uscire vincitore dal duello. Il numero 1 triestino sapeva di dover estrarre un coniglio dal cilindro per far rinsavire la sua squadra, in balia dei risultati negativi che la stavano trasportando sulla sponda pericolosa della classifica dopo un girone d’andata di alto livello. Il classe 1986 non è nuovo a partite di questo calibro, ma vederlo all’opera per 46 minuti (dei 50 totali) mostrando un repertorio da autentico fuoriclasse è sempre un piacere: per lui 36 punti realizzati con il 77.8% dalla media distanza (7/9), il 33.3% da oltre l’arco (3/9) e l’86.5% a cronometro fermo (13/15), questi arrivati a causa dei 10 falli subiti lungo il corso della lunghissima contesa; la sua partita però non lo ha visto solo segnare canestri e incassare le frustrazioni avversarie, Banks è stato una presenza continua su entrambe le metà del campo catturando 11 rimbalzi – registrando la sua prima doppia-doppia stagionale – rubando 2 palloni, oltre ad aver flirtato con la tripla-doppia assistendo i propri compagni per 6 volte. Una prestazione a tutto tondo, tra le migliori disputate da un singolo giocatore in questa stagione e valsa un 51 alla voce valutazione.

In una delle partite più divertenti ed emozionanti del campionato, Adrian Banks è tornato a vestire i panni del protagonista così come ci ha sempre abituato lungo l’arco della sua carriera. Per abbattere una coriacea e resistente UNAHOTELS di fronte al loro pubblico, la guardia della squadra giuliana ha giocato da uomo in missione aiutato in larga parte dai compagni Andrejs Grazulis e Sagaba Konate, formando con quest’ultimo un duo dinamico inarrestabile basato sul gioco in pick and roll. I canestri in fadeaway, le penetrazioni concluse con tanti giochi da tre punti e gli uno contro uno in isolamento sono solo la punta di un iceberg composto prevalentemente da giocate di squadra utili per portare Trieste alla vittoria; non devono ingannare i punti segnati dal pistolero, perché il suo ruolo è sembrato più quello di un generale in avanscoperta pronto a combattere una guerra con il proprio esercito e coach Ciani, colta la richiesta implicita del suo numero 1, ha dato maggiore spazio ai giocatori con più energia nelle gambe e più affamati di vittoria. Un Adrian Banks in forma smaliante porta tutto il gruppo a performare al meglio: non è un caso che altri due (oltre a Banks) abbiano chiuso la propria partita in doppia-doppia e con una valutazione superiore a 30, oltre a registrare percentuali superiori al 55% al tiro.

Il nativo della città del rock and roll ha suonato il suo personale concerto realizzando il massimo in carriera nei punti segnati (36) e nella valutazione (51), aiutato certamente dal doppio supplementare, ma non per questo di importanza inferiore; aver ritoccato i precedenti record lo ha anche aiutato ad alzare le proprie medie stagionali, salendo a 16.8 punti per partita (4° del campionato) e 20.2 di valutazione media (3° del campionato). Le percentuali dal campo si mantengono stabili e vista la mole di tiri presi ad ogni partita, vederlo viaggiare verso una stagione da circa 60/40/90 è sinonimo di talento puro: il 90.5% dalla linea della carità lo posiziona al terzo posto in campionato, dietro a Della Valle (91.3%) e Benzing (90.9%); dal campo tira con il 49.1%, frutto dei 5.7 tiri realizzati a fronte degli 11.6 tentati, questo nel complesso tra tiri dalla media (58% – 3.9/6.8) e tiri dalla lunga distanza (37.1% – 1.8/4.8). Quello che balza agli occhi è la correttezza del classe 1986, un giocatore da premio Fair Play visti i soli 19 falli commessi (0.8 a partita) – a fronte dei 119 subiti (4.9 a partita, 2° del campionato dietro a Perkins) – in 13 partite, mentre nelle restanti 11 non ne ha commesso nemmeno uno, così come è capitato nelle ultime due gare disputate in cui il suo rateo tra falli fatti e falli subiti è 1/16.

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