Domenica scorsa a Vigevano si è concluso il girone di andata e siamo giunti al “giro di boa” della stagione agonistica 2021/2022 di Serie B. Ci sembra questo il momento opportuno per fare un primo bilancio in casa Etrusca e chi meglio del nostro Coach Alessio Marchini ci può aiutare ad interpretare cosa è successo fino ad oggi sotto la Rocca.

Coach, iniziamo dalla fine. Credo proprio tu possa essere soddisfatto del risultato sportivo che ha ottenuto la tua squadra in questo girone di andata.

 

“E’ ovvio che sia estremamente soddisfatto. Abbiamo fatto un girone di andata importante, superiore alle aspettative, per mille motivi, a cominciare dal roster cambiato e ringiovanito, al cambio della guida tecnica, che spesso comporta quantomeno un cambio di abitudini e anche al fatto che negli ultimi anni il pubblico si è abituato bene grazie alle tante vittorie. Per tutte queste ragioni non era pronosticabile trovarsi al primo posto in classifica fino all’ultima partita, come non era facile raggiungere le Final-eight di Coppa Italia. Questo è stato il suggello a questa prima parte di stagione, un traguardo ambizioso a cui i ragazzi tenevano tantissimo, per averlo raggiunto due anni fa senza poi poter disputare le finali, che furono annullate per la pandemia.”

 

Al di là della classifica, ci sono stati aspetti, in questa tua avventura, che ti hanno deluso?  Aspetti che ti hanno particolarmente gratificato?

 

“Sinceramente non c’è stato niente che mi abbia deluso. Il mondo Etrusca mi ha accolto subito molto bene. Si può pensare che ciò sia più facile quando ci sono i risultati, ma io ho avuto questa sensazione già prima che arrivassero le vittorie. In più ho trovato un gruppo di ragazzi veramente eccezionale e uno Staff (assistenti, preparatore, fisioterapista e medico) competente con cui ho avuto da subito una grande empatia ”

 

Quando, in estate, hai accettato l’incarico di Head Coach dell’Etrusca, ti aspettavi di trovare questo oppure ci sono state situazioni impreviste o aspettative che non si sono materializzate?

 

“Sapevo di trovare un ambiente serio e sereno, dove si poteva lavorare bene. L’unico imprevisto  è stata la perdita di un giocatore giovane che completava il roster al secondo giorno di preparazione, perchè ha deciso di fare scelte diverse. E’ stato qualcosa di inaspettato che ci ha costretto a rivedere un po’ quelli che potevano essere certi equilibri ma abbiamo fatto di necessita’ virtu’ . Per il resto sono state solo conferme, come la grande sintonia che si è creata fin da subito con la società e con il Direttore Sportivo Andrea Stefanelli, e come la grande serietà, la grande coesione, la grande abnegazione dei giocatori.”

 

Guardando ai nostri avversari, a questo punto della stagione, da chi ti aspettavi qualcosa in più e chi invece ti ha positivamente sorpreso?

 

“Chi mi ha sorpreso per i risultati che ha ottenuto è stata l’Etrusca! Battute a parte, devo dire che almeno ai piani alti troviamo quelle squadre che mi aspettavo di trovare. Manca solo la Libertas Livorno, ma è un assente giustificato, nel senso che ha avuto un girone di andata davvero travagliato, con tanti assenti per infortuni. Quando saranno al completo potranno sicuramente dire la loro con tutti. Mi aspettavo qualcosa in più da Pavia, ma non è lontanissima, da Piombino ed anche dalla Sangiorgese che infatti sta venendo fuori nelle ultime gare.”

 

A livello individuale, sempre tra i nostri avversari, chi ritieni si sia particolarmente distinto nel girone di andata?

 

“Tra gli under ti dico decisamente Nicolò Virginio della Robur et Fides Varese e Alessandro Ferrari di Borgomanero, due prospetti molto interessanti. Poi sicuramente Lorenzo Passoni di Pino Dragons Firenze che, dopo qualche stagione condizionata dagli infortuni, si sta esprimendo su altissimi livelli. Citerei anche Michele Peroni di Vigevano, un giocatore che conoscevo meno ma che mi ha impressionato, non solo per le qualità tecniche, ma anche per il modo di stare in campo. Tra gli allenatori stimo Andrea Da Prato della Pallacanestro Livorno, una squadra per la quale pronostico un girone di ritorno di alto livello.”

 

Torniamo a noi. Quali sono le tue attese per la seconda parte del Campionato?

 

“Mi accorgo che c’è rispetto per noi ma così in alto in classifica a volte mi sento come un intruso, come chi si trova ad una festa senza essere stato invitato. Pensare di essere, alla fine del girone di andata, sullo stesso livello di squadre come Vigevano, Omegna, Legnano è veramente una cosa incredibile. Dobbiamo ricordarci sempre che siamo San Miniato. Questo significa che non possiamo disporre di un impianto da 2000 posti come Legnano o da 1400 come Vigevano, che non abbiamo uno sponsor a carattere nazionale come Paffoni, abbiamo però un pubblico appassionato e competente, che ci segue con forte attaccamento, abbiamo una Società snella ma seria, preparata, con un progetto ben chiaro in mente e che fa di tutto per mettere i giocatori e lo staff tecnico nelle migliori condizioni per lavorare proficuamente. Sinceramente mi piacerebbe mantenere questo livello anche nella seconda parte del campionato ma so che non sarà sicuramente facile, tanti Club si rinforzano completando il roster anche con giocatori di qualità.  Per poterlo fare dovremo continuare a lavorare con la stessa dedizione, lo stesso impegno, la stessa convinzione che abbiamo messo finora. Dovremo continuare ad essere ambiziosi, senza accontentarci di ciò che abbiamo fatto fin qui. E dovremo avere anche la fortuna di star bene fisicamente, cosa che ahimè non è avvenuta nelle ultime settimane. Quello che ci ha contraddistinto finora, e che ci è stato riconosciuto da tutti i nostri avversari, è stata la capacità di tenere alta l’intensità per tutti i 40 minuti e la mentalità di non mollare mai. Questo è quello che ci ha reso competitivi fino ad oggi e che potrà vederci protagonisti  anche nella seconda.” 

Ufficio Stampa San Miniato