La sospensione definitiva dei campionati, decisa dalla Fip lo scorso 7 aprile a causa della pandemia da COVID-19, ha interrotto quella che per l’Unieuro Forlì era un’ottima annata. Dopo 24 partite la formazione di coach Dell’Agnello viaggiava in 2° posizione nel Girone Est di A2 (17-7 il record), a -6 dalla capolista OraSì Ravenna (con una partita in più).

Il capitano di Forlì, Jacopo Giachetti, è stato intervistato da Il Resto del Carlino, al quale ha parlato in particolare di come stia trascorrendo queste lunghe settimane di quarantena: “Per fortuna sono con la mia famiglia, trascorrendo con loro ogni momento delle mie giornate. Il tempo con loro, bene o male, passa velocemente e nel migliore dei modi. Chiaramente c’è la parte sportiva, con gli allenamenti quotidiani; in definitiva, però, mi godo moglie e figli“.

Il 36enne pisano svela di sfruttare buona parte del tempo libero per studiare: “Il tempo gira comunque maggiormente intorno al basket. Lo scorso anno ho cominciato la strada per diventare allenatore e dirigente sportivo. Seguo entrambi gli ambiti, pur molto diversi tra loro, e ne approfitto per capire se effettivamente potranno piacermi in futuro” – commenta Giachetti – “Per ora è una cosa ‘esplorativa’, ma tra qualche anno dovrò per forza pensarci su. Comunque è molto interessante calarsi nei panni di coach o di dirigente“.

Giachetti, quindi, sottolinea cosa gli manca di più della vita pre-pandemia: “Di sicuro uscire con gli amici, la classica cena in compagnia. Ad esempio, da quando gioco a Forlì mi sono incontrato spesso con Stefano Mancinelli, della Fortitudo Bologna. Siamo cresciuti assieme e avevamo preso l’abitudine di incontrarci almeno una volta a settimana con le nostre famiglie. È strano ed insolito per noi non riuscire a vederci, ma il momento impone questo“.